VERBANIA - 14-06-2022 -- Il suo periodo di detenzione ai domiciliari scadeva oggi ma, così come accaduto la scorsa settimana, a casa non ci è rimasto e le forze dell’ordine l’hanno “(ri)pizzicato” in flagranza. Evasione è il reato per il quale nel primo pomeriggio di ieri i carabinieri del Radiomobile di Verbania hanno arrestato Taher Musa. Quarantotto anni, originario del Niger, richiedente asilo con diversi precedenti penali, era ai domiciliari per scontare un residuo di pena che il Tribunale di sorveglianza gli aveva concesso di non trascorrere in carcere.
Nella notte di domenica scorsa la polizia non l’ha trovato in casa -vive a Pallanza- durante un controllo, reperendolo successivamente in piazza Cavour a Intra. Per quell’arresto, giustificato con la necessità di comprarsi da mangiare -”avevo fame”, ha detto- il 48enne lunedì scorso ha patteggiato otto mesi.
Oggi, a distanza di una settimana e all’imminenza del fine pena, è tornato di fronte al magistrato per spiegare l’arresto eseguito ieri dai militari che l’hanno incrociato, alle 13,30, in via Roma a Intra. I carabinieri della pattuglia del Nor che l’hanno visto a piedi in via Roma, a Intra, l’hanno riconosciuto e, hanno proceduto contestandogli l’evasione.
“Avevo l’urgenza di acquistare un tubo del gas nuovo perché l’altro s’era rotto” - ha spiegato portando in aula il pezzo di ricambio della cucina. Ha puntato sullo stato di necessità ma il giudice Antonietta Sacco non gli ha creduto e ha convalidato l’arresto come chiesto dal pm Maria Portalupi, rimettendolo in libertà in attesa di definire le sue sorti nel processo per direttissima che si celebrerà il 23 giugno e che, molto probabilmente, gli costerà un’altra condanna. Se fosse rimasto a casa, da oggi sarebbe un uomo libero. Ora rischia di tornare in carcere per gli otto mesi che ha patteggiato e per quelli che potrà aggiungere.


