1

carabinieri 112

VERBANIA - 11-06-2022 -- La chiamata ai carabinieri è arrivata l’altro ieri attorno alle 18 per una segnalata lite in strada. Una volta arrivata sul posto, la statale 33 all’altezza dell’hotel La Ripa, a Baveno, la pattuglia della stazione di Stresa ha trovato un artigiano che, fermo a fianco del suo furgone, ha raccontato d’essere stato aggredito picchiato e minacciato da un uomo. Ha detto d’aver subito un sorpasso azzardato da una Renault Scenic -di cui ha saputo fornire il numero di targa- che, dopo reciproci gesti e improperi, s’è fermata davanti a lui obbligandolo ad arrestarsi. Il conducente è sceso e l’ha preso a pugni schiaffi, minacciandolo brandendo un coltello e obbligandolo a restare sul posto dopo avergli preso le chiavi del furgone e averle gettate in mezzo alla strada. Finita l’aggressione, è risalito nella vettura e s’è allontanato in direzione di Verbania.

Identificato veicolo e nome del proprietario in Salvatore Cassibba, 27 anni, residente in provincia di Siracusa; i carabinieri hanno iniziato a cercarlo. Tra Fondotoce e Suna hanno incrociato la Renault, fermandola. Poco dopo è sopraggiunto un terzo mezzo dal quale è scesa una donna che ha detto, come già segnalato al 112, d’aver subito poco prima il furto del portafogli in un bar di Fondotoce da quell’uomo e dalla signora che l’accompagnava. In effetti i carabinieri hanno trovato nella tasca di Cassibba il borsello coi documenti ma senza gli 80 euro denunciati come rubati, che erano nella tasca dei pantaloni.

Di fronte a un furto aggravato i militari hanno deciso di procedere con l’arresto, contestandogli anche la violenza privata patita dall’artigiano e, dopo il test dell’etilometro, la guida in stato di ebbrezza (1,31 grammi per litro di tasso alcolemico).

Ieri il giovane siciliano è stato accompagnato in tribunale. Il giudice Antonietta Sacco, al quale ha detto che il portafogli l'aveva ritrovato, che lo voleva restituire e che il denaro era fuoriuscito nella tasca per caso, ne ha convalidato l’arresto, rimettendolo però in libertà. Il pm Anna Maria Rossi aveva chiesto come misura cautelare l’obbligo di firma al domicilio dichiarato di Verbania, dove risiede la donna che lo ospita.

 


Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.