CANNOBIO - 08-06-2022 -- Al giudice ha raccontato che era talmente ubriaco da non ricordare nulla di quanto accaduto ieri sera. E di fatti ne sono successi sul lungolago di Cannobio, tanto che lui -il protagonista di questo fuori programma dovuto all’alcol- è finito in manette. Si trova a casa, con l’obbligo di firma trisettimanale, dopo che il giudice oggi ne ha convalidato l’arresto, il 46enne cannobiese fermato ieri per resistenza. Massimiliano Caricchia ha aggredito i carabinieri che, chiamati in piazza Vittorio Emanuele III per la presenza di un uomo allontanato da un locale per le “intemperanze” seguite al rifiuto di servirgli da bere, erano intervenuti per rintracciarlo. Agli insulti e alle minacce di morte rivolti ai militari, ha fatto seguire pugni e calci, al punto che è stato ammanettato e, arrestato per resistenza, portato in caserma.
Oltre a questo reato, però, potrebbe dover rispondere di altri due per i quali è stato denunciato. I fatti risalgono a pochi minuti prima, nel già citato bar. Caricchia, in compagnia di un’altra persona, ha discusso con il titolare e con un cameriere. Il proprietario l’ha invitato ad andarsene e lui, non avendone alcuna intenzione, dapprima ha insultato entrambi e poi li ha minacciati brandendo un coltello che l’amico gli aveva passato. Quando il padrone del bar ha cercato di disarmarlo, ha reagito ferendolo con la lama alla mano. Minaccia aggravata e lesioni in concorso sono i due reati per i quali si procede, parallelamente alla resistenza, per la quale Caricchia, difeso dall’avvocato Simona Grossi, ha preannunciato l’accesso a un rito alternativo nel processo per direttissima che si terrà tra due settimane.


