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VERBANIA- 13-03-2022-- Tutti i ragazzi, il personale e le famiglie dell’istituto Ferrini Franzosini, si attiva per aiutare il papà di 3 alunni ucraini. Ecco la testimonianza di Roman Balakhtar, cittadino ucraino che la scorsa settimana è andato a salutare i suoi cari. Grazie alla generosità di tanti suoi amici italiani ha portato un furgone pieno di beni di prima necessità. Venerdì il secondo viaggio.


Roman Balakhtar, cittadino ucraino che vive a Verbania da 15 anni insieme alla moglie e 6 figli, è partito venerdì 4 marzo dal capoluogo per portare aiuti in Ucraina e salutare i suoi cari che vivono al confine con la Romania. Un viaggio durato molte ore, 28, la paura di non fare in tempo ad entrare in Ucraina prima del coprifuoco delle 22, i numerosi italiani incontrati lungo il tragitto che hanno abbracciato e condiviso qualche caffè con lui suo figlio Mykyta, e i compagni di viaggio, il poliziotto Stefano D’Ambrosi e Vanni Papagni.

Questo è il racconto di uno dei viaggi che nessuno di noi vorrebbe mai fare, e questi i suoi racconti più leggeri e spensierati. Roman, in una zona dell’Ucraina che al momento non è ancora colpita dai bombardamenti ha salutato la mamma e il fratello che lavora nella protezione civile e tanti tanti amici che hanno bisogno di aiuto. Per questo ha deciso di ritornare e portare altri aiuti.

Ci ha detto: "Mi basta aiutare anche un solo bambino, una sola famiglia che sta scappando dalle bombe e non ha più nulla". In questa dolorosa esperienza ha conosciuto e sta conoscendo tante persone che vogliono stare vicino alle famiglie e soprattutto ai bambini che soffrono le pene della guerra.

Il figlio Mykyta e due dei suoi fratelli frequentano l’istituto Ferrini, uno dei suoi professori, il prof Fabio Colombo insieme a tutto il dipartimento sta coordinando la raccolta, senza nemmeno saperlo anche al Franzosini la professoressa Morandi che è anche giornalista intervista il padre Roman per raccontare la storia del loro viaggio e per aiutarli nel prossimo, ed è così che si avvia da parte dell’istituto intero, grazie al benestare della preside Nadia Tantardini, e alla collaborazione della Vice preside Nicoletta Giorgioni e al Franzosini il tutto coordinato dalla professoressa Francesca Gentili, una raccolta di beni di primaria necessità per il secondo viaggio che si terrà venerdì 18 marzo.

Stiamo parlando di quasi 1000 persone tra studenti e personale che con il coinvolgimento delle loro famiglie si stanno moltiplicano per sostenere questo coraggioso e instancabile papà che in questo momento ha la sola fortuna di trovarsi in un paese che crede nella pace e nella solidarietà.

 

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