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VERBANIA - 03-03-2022 -- Il motoscafo era sotto sequestro alla boa, affidato al proprietario che, facendolo portare in Svizzera, è finito denunciato e a processo. Solo una multa, ma nessuna sanzione penale per il turista elvetico che il 27 luglio del 2018, a bordo di un Cranchi immatricolato nella Confederazione, fu fermato da un’imbarcazione della Guardia di finanza in servizio sul lago. Il controllo di routine ai documenti fece emergere un’irregolarità: il natante non era assicurato. Fu così elevato un verbale da 848 euro e al titolare, tedescofono che parla anche inglese, i finanzieri spiegarono che finché non avesse pagato, avrebbe dovuto lasciare fermo il motoscafo, posto sotto sequestro.

Dopo una notte al molo pubblico di Cannobio, il proprietario decise di spostarlo a una boa poco distante, avvisando i militari. Che, nei giorni successivi, passando di fronte alla boa, in tre occasioni annotarono l’assenza del Cranchi, motivo che li indusse a denunciare il proprietario per sottrazione di un bene sottoposto a sequestro, un reato penale.

Reato che, secondo il Tribunale, non ha commesso. Il giudice Beatrice Alesci l’ha assolto per l’insussistenza del fatto, come chiesto anche dal pm Maria Portalupi. Il difensore del turista, Beniamino Ricca, oltre a contestare che, non avendo tradotto il verbale in tedesco, il proprietario del motoscafo non era stato adeguatamente informato delle conseguenze, ha dimostrato, anche con foto ed e-mail, che il natante era stato trainato in un cantiere svizzero -e di ciò la Gdf ne era informata- perché aveva subito un danno, aveva una falla a poppa e rischiava di affondare.

 


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