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STRESA - 01-03-2022 -- Avrà una coda giudiziaria di denunce e di Daspo il derby di calcio Stresa-Baveno giocato domenica allo stadio “Forlano”. In una delle poche domeniche post-Covid in cui è tornato il pubblico sugli spalti -in tribuna c’erano oltre 300 persone- e nonostante la presenza di quattro carabinieri in servizio, ci sono stati alcuni episodi di turbamento dell’ordine pubblico che hanno richiesto anche la sospensione per qualche minuto dell’incontro.

La prima è l’accensione di fumogeni da parte dei tifosi ospiti. Dalla curva degli “Ultras Selvaspessa”, accomodati sulla gradinata tra la tribuna coperta e gli spogliatoi, sono state accese numerose torce. Il fumo è stato intenso, al punto da ridurre la visibilità in campo costringendo il direttore di gara a sospendere momentaneamente la gara. In aggiunta ai fumogeni s’è udito un forte botto, provocato da un petardo. I carabinieri stanno completando l’identificazione, ma pare che siano una ventina gli ultras bavenesi coinvolti. Saranno denunciati perché l’accensione di fumogeni è un reato penale previsto dalla legge 401 del 1989 e punito con la reclusione da uno a quattro anni, aumentata se il fatto ha determinato il ritardo, l’interruzione o la sospensione (come in questo caso) dell’evento sportivo.

Una denuncia e un procedimento penale è ciò che attende anche il tifoso dello Stresa, ma residente a Novara, chiamato in causa per un parapiglia avvenuto in tribuna e che, controllato dai carabinieri, aveva con sé due coltelli. Il possesso di oggetti atti a offendere portati a manifestazioni pubbliche può costare, oltre a un’ammenda, da due a diciotto mesi di arresto.

Oltre ai procedimenti penali, tutti rischiano il Daspo, cioè il Divieto di assistere a manifestazioni sportive. Il provvedimento è una prerogativa del questore, che lo potrà decretare -stabilendone anche la durata- quando riceverà gli atti dai carabinieri.

Non è invece chiaro chi abbia spruzzato in tribuna spray al peperoncino. I militari non hanno trovato alcuna bomboletta e, nonostante gli evidenti effetti -nonché l’odore- provocati dalla sostanza urticante, pur confermando l’evento non sono ancora in grado di risalire al/alla responsabile.

Per tutto il resto, compreso il cazzotto che ha colpito un tifoso, si procederà solo nel caso qualcuno sporga querela, trattandosi di reati non perseguibili d’ufficio.

Gli episodi, accaduti sotto gli occhi dei dirigenti delle due società e delle autorità (era presente in tribuna anche il sindaco di Stresa Marcella Severino), hanno rovinato una giornata di sport iniziata oltretutto con un omaggio alla pace e l'appello affinché cessi la guerra in Ucraina. 

 


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