TREVISO - 20-02-2022 -- Il secondo round è a Treviso e, nella Marca, i risparmiatori verbanesi ci saranno ancora. Con l’udienza preliminare tenutasi ieri mattina, circa 250 ex azionisti della fu Veneto Banca si sono formalmente costituiti contro i cinque imputati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Chiedono un risarcimento per l’azzeramento delle loro azioni all’ex ad e dg Vincenzo Consoli (già condannato in primo grado a 4 anni per ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto) e ad altri quattro manager: Mosé Fagiani, Renato Merlo, Andrea Zanatta e Giuseppe Cais, a vario titolo responsabili per l’istituto di credito delle fasi che portarono agli aumenti di capitale del 2014 e del 2016. Secondo l’accusa, nascondendo la grave situazione finanziaria della società e sfruttando la rete di vendita delle filiali, rifilarono a ignari correntisti titoli il cui valore, gonfiato, sfumò poi del tutto mandando in fumo centinaia di milioni di euro.
Il procedimento apertosi davanti al gup di Treviso è, in parte, quello che il 25 febbraio 2020 s’era concluso a Verbania con la dichiarazione di incompetenza territoriale e il rinvio in Veneto. Dove, contrariamente alla Procura di Verbania, i magistrati inquirenti hanno archiviato le posizioni dei bancari che, materialmente, avevano fatto sottoscrivere i contratti ai clienti, puntando solo sui vertici.
Oggi come due anni fa a costituirsi c’è l’Mdc, il Movimento difesa del cittadino di Verbania, presieduto da Ettore Francioli. “Abbiamo depositato la costituzione per conto dell’associazione – spiega l’avvocato Clarissa Tacchini, fiduciaria del movimento – in rappresentanza di circa 250 risparmiatori ‘azzerati’. E, in più, rappresento una decina di azionisti singoli che, insieme, hanno perso oltre 4,2 milioni di euro”.
La prima fase del procedimento è stata dedicata alla costituzione delle parti civili. “Non tutti hanno fatto questa scelta ma il Movimento, coerentemente con l’attività svolta fin dal 2015, sarà presente a sostegno di chi ha perso tanti soldi”.
La possibilità di recuperare il denaro investito è, oggettivamente, ridotta. “Abbiamo partecipato dall’inizio alle riunioni e alla cabina di regia che, a Roma, hanno portato all’istituzione del Fir, il Fondo indennizzo risparmiatori voluto dal governo – prosegue –. Chi ci ha seguito e ha presentato domanda ha già ottenuto qualcosa e le liquidazioni procedono. Eravamo presenti anche al processo di Roma e a quello di Treviso al solo Consoli, oltre naturalmente a quello di Verbania. Faremo la nostra parte anche a quello contro Pricewaterhouse, il revisore dei conti, che è già iniziato, nel quale siamo costituiti e abbiamo ottenuto che, oltre all'amministratrice, anche la società di revisione sia stata chiamata a rispondere. Ogni azione che può portare a risarcire chi è stato ingiustamente penalizzato ci vedrà in prima linea”.
Per l’Mdc Veneto Banca ha rappresentato uno tsunami finanziario. “Basta guardare le cifre per rendersi conto di quanti milioni di euro sono stati sottratti alle persone e a un intero territorio come quello del Vco, dove le azioni sono state vendute a profusione dalla rete della ex popolare di Intra. Veneto Banca creando un danno elevatissimo, diretto e indiretto”.
A Treviso, intanto, il processo di ieri è già stato aggiornato e le prossime udienze sono in calendario il 5 e il 21 marzo.


