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unione industriale

VCO - 01-02-2022 - Il rincaro delle materie prime con la conseguente cascata di aumenti è l'elemento di preoccupazione, e se ci aggiungiamo la difficoltà di reperire mano d'opera e il perdurare delle pandemia, il quadro previsionale non sembra particolarmente promettente. Tuttavia tra le imprese del VCO regna un certo ottimismo rispetto all'anno appena arrivato. Un 2022 che consoliderà la ripresa cominciata nel 2021, questo grazie anche all'iniezione di denaro in arrivo con il Pnrr. E' in sintesi all'insegna del cauto ottimismo l'indagine condotta da Unione Indutrale del VCO tra i propri associati sulle aspettative delle imprese per l'anno in corso. Ordinativi in aumento, produzione e occupazione in crescita, riduzione della cassa integrazione: i primi tre trimestri del 2021 erano stati così caratterizzati, tranne poi "raffreddare" gli entusiasmi a fine anno, quando s'è affacciato all'orizzonte il rincaro energetico. Un raffreddamento ancora in corso: "L’ulteriore vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime e, in particolare, dell’energia, la continua risalita dei costi della logistica e la carenza di alcuni materiali e componenti strategici (tra gli altri quelli elettronici, la cui scarsità sta causando rallentamenti e rincari nel comparto di riferimento) influenzano in maniera non positiva le aspettative delle aziende", recita la nota di Unione industriale.
Il presidente di Unione Industriale VCO, Michele Setaro, conferma il rallentamento di produzione e vendite: "I costi energetici previsti per le imprese industriali nel 2022 si attestano a 37 miliardi di euro, a fronte dei 20 miliardi del 2021 e degli 8 spesi nel 2019, mentre giudichiamo al momento insufficienti le contromisure adottate dal Governo per far fronte a questa spinosa problematica”.
La carenza di personale specializzato "troppi specialisti sono introvabili per il gap di competenze, tra quelle richieste dalle imprese a quelle possedute dai giovani diplomati" come ulteriore elemento di criticità. Per il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Matteo Cavagnino: "La forte vocazione manifatturiera del territorio meriterebbe che il matching tra domanda delle aziende e offerta della scuola si compisse senza troppi intoppi e difficoltà, ma purtroppo non è così. Unione Industriale, su questo fronte, sta ponendosi come trait d’union tra il mondo della scuola e l’universo produttivo”.
In ogni caso, tirando le somme, Setaro conclude che “Nonostante una situazione globale di profonda incertezza, determinata anche dal persistere dell’emergenza epidemiologica, le nostre aziende continuano a guardare al futuro con cauto ottimismo: la fiducia è motivata in grande misura dalle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inteso come chiave di volta della ripartenza, capace di avviare una vera e propria rigenerazione economica, politica, sociale e culturale. Le imprese credono molto nella sua efficacia e sono pronte a sfruttarne a pieno le potenzialità”.

 

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