
ROMA - 25-06-2021 -- Non si placa la polemica a distanza tra avvocati e magistrati sul “caso” Verbania e sulla decisione, da parte del presidente del Tribunale Luigi Montefusco, di togliere il fascicolo delle misure cautelari dell’indagine sul disastro della funivia al giudice Donatella Banci Buonamici, che come gip aveva respinto i fermi e stava valutando la richiesta di incidente probatorio.
Martedì la Camera penale di Verbania ha proclamato un giorno di sciopero. Ieri e oggi lo stesso è stato fatto, in tutta Italia, da parte dell’Unione delle Camere penali. Ieri mattina, a Roma, i rappresentanti dell’associazione si sono radunati per un’iniziativa di piazza in cui hanno ribadito la necessità di una riforma che separi le carriere tra magistratura inquirente e giudicante. Tra coloro che hanno preso la parola c’è stato Gabriele Pipicelli (nella foto), presidente della Camera penale verbanese e autore di un intervento che ha chiamato in causa il Procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo.
Il magistrato, nei giorni scorsi, è intervenuto con un fermo comunicato stampa in cui ha negato con forza di essersi intromesso nelle questioni verbanesi –s’è detto sorpreso, allibito e oltraggiato, preannunciando denunce–, limitandosi a chiedere a Montefusco chiarimenti sulle minacce e gli attacchi subiti da Banci Buonamici. Una risposta che non ha convinto Pipicelli che, a Roma, ha pubblicamente parlato di quella e-mail, “sfidando” Saluzzo a renderla pubblica. “Sarebbe interessante pubblicarla, molto interessante – ha detto sul palco –, che la si mettesse a disposizione di tutti, integrale. Ha detto che s’è solo preoccupato di tutelare la persona del giudice. È veramente solo questo il contenuto? Che cosa è accaduto nel consiglio giudiziario del 22 giugno scorso in cui sono stati ascoltati Montefusco e Banci? Che cosa è stato trasmesso al Csm?”.


