VERBANIA - 21-05-2021 -- “Comunisti di merda”, “troia”, “zecca maledetta”… Appartiene al campionario del violento gergo che si utilizza nelle più accese liti da social network il capo d’imputazione per il quale un 54enne di Omegna deve rispondere al Tribunale di Verbania di diffamazione aggravata e di minacce. Volto noto dell’estrema destra locale, è vicino all’Amministrazione comunale guidata da Paolo Marchioni. Fan del primo cittadino e simpatizzante salviniano -nel 2017 ha partecipato al raduno leghista di Pontida, finendo sui media nazionali perché immortalato nel saluto romano, gesto peraltro stigmatizzato dagli altri militanti- si distingue per gli energici interventi nelle querelle social di stampo politico.
Ed è da uno di questi scambi di vedute virtuali che nasce la vicenda per la quale ora è chiamato a fare i conti con la giustizia. Nell’ottobre del 2018 scoppia a Riace, in Calabria, il “caso” del sindaco Domenico Mimmo Lucano, destinatario di un provvedimento di custodia cautelare per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per irregolarità in alcune gare d’appalto.
Lucano è un’icona del centrosinistra. È considerato il simbolo del miglior modello di integrazione e di accoglienza dei migranti da quella parte politica che ha in Mimma Moscatiello, militante di partiti post-comunisti e, nel 2017, candidata sindaco di Omegna, un’esponente di spicco nel Cusio.
Ed è a Moscatiello che il leghista Marchioni, con una punzecchiatura su Facebook, dedica un post di commento alla notizia dell’arresto di Lucano: “Mimma Moscatiello? Che possiamo farci, sono i tuoi amici che procedono...”.
La querelle si scalda, i commenti si succedono rapidi e il 54enne se ne esce con frasi quali “hei puttana, la colpa è di voi comunisti di merda!!!!!!!!!!”; “lascia stare Salvini, troia!!!!!”; e “zecca maledetta!!!!!!!!!”. Alle aggressioni verbali s’aggiunge una minaccia: “io ti vengo a trovare dove abiti e ti chiudi quella bocca di merda!!!!!!!!!!!!!”.
Frasi inaccettabili per Moscatiello, che sporge querela e avvia il procedimento che s’è aperto oggi in atti preliminari al tribunale di Verbania.
L’imputato è difeso dall’avvocato Andrea Cattaneo, capogruppo della Lega in Consiglio a Omegna che ha rilevato il collega (di professione, oltre che di militanza politica) Marchioni nell’incarico. La parte offesa s’è costituita parte civile con l’avvocato Daniela Melfi.
Oggi il giudice Beatrice Alesci ha interrogato le parti sulla volontà di arrivare a un accordo che eviti il processo. Volontà che non c’è: si andrà al dibattimento con la prossima udienza fissata per settembre e con, tra i testimoni, assessori e militanti politici.


