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VERBANIA - 10-05-2021 -- Perse i sensi, non per il ceffone ricevuto, ma perché era ubriaco e si reggeva a fatica in piedi. E, per di più, fu lui ad aggredire. Accadde tutto in pochi minuti, il 13 ottobre del 2018, in quella casa di Omegna nella quale due amici, tra cui un 47enne con precedenti penali, stavano pranzando. Avevano lasciato la porta aperta dalla quale, all’improvviso, comparve un terzo uomo, un 79enne che conoscevano. Era in stato di alterazione, gridava, imprecava e sbracciava. Colpì con uno schiaffo il 47enne, che reagì e gli rifilò a sua volta uno schiaffo al volto.

Già barcollante, l’anziano cadde a terra rovinosamente e perse i sensi. Fu chiamata l’ambulanza che lo portò al pronto soccorso, dove gli furono diagnosticati un trauma cranico commotivo con un ematoma allo zigomo destro e una contusione cerebrale. Gli fu data una prognosi di 30 giorni in seguito alla quale la Procura di Verbania ha rinviato a giudizio il 47enne per lesioni aggravate, reato per cui è recidivo.

Nel processo non è potuto essere presente l’unico testimone di quel fatto, l’altro commensale che nel frattempo è deceduto. Ma, acquisendo il verbale e ciò che aveva raccontato ai carabinieri nell’immediatezza dei fatti, è stato ricostruito l’accaduto, cioè che l’anziano entrò di soprassalto in condizioni precarie e che cadde più per l’ebbrezza che per lo schiaffo subito, motivo per cui l’imputato è stato assolto: portò lo schiaffo per difendersi.

 

 


 

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