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VERBANIA - 24.04.2021 - Il ritorno dei reparti trasferiti a causa del Covid e la salvaguardia dell'ospedale verbanese, e del suo Dea, da tagli futuri e possibili cessioni i punti salienti sui quali si accentra il presidio che oggi pomeriggio vedrà davanti al Castelli la presenza di buona parte della politica cittadina, unita sotto lo slogan "Liberiamo il Castelli". Assenti gli esponenti della Lega, che intervengono nel dibattito rivendicando a sé dal 2004 la difesa degli ospedali del VCO e accusando i verbanesi di farne una questione di campanile. Forte della maggioranza in Regione, la Lega assicura il ritorno alla piena operatività del Castelli non appena possibile: "Siamo nel mezzo di una pandemia mondiale e, benché si intraveda la luce in fondo al tunnel, dobbiamo farci i conti - scrivono -. Le prestazioni attualmente spostate nell’uno o nell’altro ospedale, sono solo ed esclusivamente per emergenza Covid. Tutto tornerà come prima. Non è dunque un po’ riduttiva la battaglia di chi attuerà il presidio?"
Il partito di Salvini ribadendo di non aver mai voluto l'ospedale unico, invita tutti "a uscire dalla logica secondo cui ognuno continua a recintare il proprio orticello: a Verbania si manifesta per il Castelli, a Domodossola per il San Biagio, a Omegna per il Coq. E’ un ragionamento errato - dicono -: i nostri tre ospedali hanno senso di esistere proprio perché facendo sistema, insieme sono in grado di dare risposte efficienti alle esigenze sanitarie di una provincia morfologicamente complessa come il Vco. E proprio l'emergenza in atto ci ha insegnato che mantenere più presidi è fondamentale, perché ci permette di gestire al meglio la necessità di dislocare i malati su più plessi. Se ci fosse stato un solo ospedale, avremmo avuto molti problemi e i rischi sarebbero aumentati a dismisura, come è capitato altrove in Italia. In via indiretta il Covid ha, dunque, dimostrato la correttezza dei ragionamenti che svolgiamo da oltre 15 anni a questa parte". La Lega assicura anche che con il nuovo riassetto della sanità provinciale il Dea del Castelli sarà salvaguardato; così si legge peraltro nella bozza di uno studio commissionato ad Ires dalla Regione, dove si parla di un nuovo ospedale a Domo da 250 posti letto e di un Castelli con 125 posti letto, una forte specializzazione (non ancora specificata) e il Dea. Punto questo che però nel Verbano suscita perplessità (mancherebbero i reparti per mantenere un Dea): "Abbiamo sempre detto e ripetiamo qui che intendiamo mantenere e potenziare i nostri ospedali, e la proposta che sarà formulata andrà in questa direzione al punto che il Dea del Castelli, solo per fare un esempio, sarà salvaguardato", si ribadisce nella nota stampa. In conclusione la Lega punta il dito contro i promotori di "questa pseudo difesa del Castelli i quali - chiosano - avrebbero voluto chiuderlo a favore di un ospedale unico".

 


 

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