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VERBANIA - 19-04-2021 -- I lavori e il materiale utilizzato (e non pagato) dal Verbania calcio per la ristrutturazione dello stadio lo deve pagare il Comune. È attraverso la causa civile la cui prima udienza è fissata il 5 luglio che un’azienda di Verbania chiede all’Amministrazione municipale il risarcimento di 26.854,90 euro. L’importo è la somma di 13 fatture emesse tra il 2013 e il 2015 dal rivenditore edile -rappresentato nella causa dall’avvocato Loredana Brizio- e dei 12.100 di credito ceduto allo stesso dall’impresa edile del Verbano che aveva materialmente eseguito gli interventi per conto del club sportivo.

La causa è del tutto simile a quella intentata, e tuttora in corso, dall’azienda che ha effettuato i lavori principali al “Pedroli” nel 2012: l’eliminazione della pista di atletica leggera e il conseguente rifacimento della recinzione contestuale alla sostituzione del prato in manto erboso misto sintetico. Il principio al quale i fornitori s’appellano citando il Comune, che è proprietario dello stadio, è quello dell’ingiustificato arricchimento.

In sostanza si riconosce che il committente delle opere era il Verbania calcio ma, non avendo potuto recuperare il denaro dal club che nel frattempo è stato dichiarato fallito, ci si rivale su chi di quelle opere ha beneficiato e continua a beneficiarne.

Il caso nasce nel 2012, quando la giunta autorizza il Verbania a effettuare la ristrutturazione del “Pedroli” che l’avrebbe adeguato alle norme richieste per partecipare al campionato di serie D appena conquistato sul campo. Il via libera viene dato a patto che l’intero ammontare delle opere sia pagato dalla società sportiva. Viene così rimosso il prato e installato il manto misto sintetico per l’omologazione del quale c’è stata una lunga querelle con la Figc, risolta anche grazie ai lavori realizzati dai creditori che ora reclamano quella somma.

 

 

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