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v banca

ROMA - 17-04-2021 -- Novemila richieste di risarcimento per un miliardo di euro. Ci sono anche un centinaio di risparmiatori del Vco -proprietari per azioni pari a 10 milioni- oltre al Movimento difesa dei consumatori, tra coloro che, giovedì, si sono presentati all’udienza preliminare di uno dei processi sul crac di Veneto Banca.

Al tribunale di Roma, in udienza preliminare, si discute della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura capitolina nei confronti di PriceWaterhouseCoopers (Pwc) e di Alessandra Mingozzi, l’associata che per la multinazionale di revisione contabile -sede a Londra, più di 250.000 dipendenti nel mondo e un fatturato di oltre 41 miliardi di dollari- curò i bilanci dell’istituto di Montebelluna, messo in liquidazione coatta amministrativa.

Proprio le valutazioni che i tecnici diedero sulla consistenza dei conti della banca sono ciò su cui il pm Sabrina Calabretta punta. Nei capi di imputazione si parla di “revisione contabile compiacente e infedele” per l’esercizio 2014 che, anziché rivelare la decozione della società, la fece apparire solida. L’accusa si fa forte della relazione della Consob (considerata parte offesa insieme a Banca d’Italia), delle risultanze dei liquidatori di Veneto Banca e delle relazioni della Guardia di finanza.

Nella prima udienza s’è proceduto con le richieste di costituzione di parte civile. Per i risparmiatori e azionisti del Vco e per Mdc erano presenti gli avvocati Matteo Moschini e Clarissa Tacchini. Sono già state calendarizzate altre due udienze il 2 e il 16 luglio.

 


 

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