STRESA - 20.01.2021 - Quei faggi non si devono toccare. L'ordinanza con la quale il sindaco di Stresa Marcella Severino ordina l'abbattimento di 14 faggi d'alto fusto sulla Panoramica che porta a Levo, ha suscitato le reazioni di parte della cittadinanza e delle associazioni ambientaliste. Sarà che vero che l'amministrazione comunale promette di piantumare 25 nuove essenze, ma è del tutto evidente che occorrerà attendere decenni prima che raggiungano l'altezza attuale.
A scendere in campo per primo il presidente di Italia Nostra del VCO Piero Vallenzasca, con una lettera alla soprintendenza con la quale rimarca che "quello della panoramica di Levo è un quadro paesaggistico radicato e consolidato che conferisce all’ambito una caratterizzazione unica e non fungibile.
Le ragioni della decisione stanno nelle dichiarate verificate condizioni statiche degli esemplari arborei che avrebbero tutti un’ accentuata propensione al cedimento.
E’ un fatto tuttavia che un intervento così radicale e simultaneo creerà un indubbio vulnus paesaggistico e che la previsione di piantumazione di nuovi esemplari non potrà portare benefici solo che a distanza di molti anni.
Vero è che tale situazione si è determinata nel tempo per effetto di scarse o nulle manutenzioni del patrimonio arboreo ed in assenza di una programmata sostituzione di singoli esemplari ammalorati, cosa che, se fosse stata perseguita non avrebbe condotto all’attuale situazione".
Dal circolo di Legambiente "Il brutto anatroccolo" giunge al Comune una richiesta di chiarimenti: "Purtroppo siamo arrivati a questa drammatica situazione a causa di una insufficiente manutenzione che nel corso degli anni ha causato lo stato di cattiva salute degli alberi in oggetto. A questo proposito vogliamo sottolineare che la richiesta di perizia era stata commissionata nel lontano 2017 e depositata nel febbraio 2019, ben due anni fa e da allora nulla è stato fatto. E allora ci chiediamo se non sia possibile programmare un abbattimento graduale, che tenga conto dello stato di salute di ciascun albero e intervenendo con sostegni e cure nei casi con un minor livello di criticità.
Le chiediamo anche di poter visionare la perizia dell'agronomo dottor Cavagliotti per sapere esattamente: quali saranno le piante da abbattere,
conoscere le modalità, la tipologia e l'età delle piante che sostituiranno quelle attualmente esistenti, capire cosa si intenda e che tagli comportino 'l'apertura di n.3 coni visuali in corrispondenza dei punti di sosta attraverso il taglio delle piante interferenti con la visuale'.
In conclusione, ci sembra necessario ed urgente che anche nel nostro Comune venga predisposto un dettagliato 'Piano del verde pubblico e privato' che regolamenti la cura e la manutenzione del patrimonio arboreo".
(Foto:ItaliaNostra)


