VERBANIA – 16-01-2021 -- Due restano in carcere, due vanno ai domiciliari e la quinta torna in libertà. Stamane i cinque giovani arrestati mercoledì pomeriggio nel doppio blitz antidroga chiuso dai carabinieri del Radiomobile e della stazione di Stresa tra Verbania e Cossogno, sono comparsi davanti al giudice Donatella Banci Buonamici per le udienze di convalida degli arresti. Nella prima il magistrato ha ascoltato Christian Vianoli, Alain Antoniazzi e Aurora Rebecchi, cioè i tre -di 22, 21 e 18 anni- sorpresi nel nascondiglio dello stupefacente che avevano creato nei boschi tra la centrale idroelettrica del Ramolino e l’abitato di Cossogno. Difesi rispettivamente dagli avvocati Loredana Brizio, Gabriele Pipicelli e Giuliano Clementi hanno reso dichiarazioni chiarendo la loro posizione. Vianoli e Antoniazzi hanno alleggerito la posizione di Rebecchi per la quale il giudice, rilevando la non sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, non ha convalidato l’arresto, rimettendola in libertà. Va ai domiciliari Antoniazzi, mentre resta in carcere Vianoli, che ha altri procedimenti per stupefacenti in corso.
La posizione dei 24enni Jorge Manchiro Tabata Zamudio (difeso dall’avvocato Beniamino Ricca) e da Camilla Forte (avocato Ilaria Caretti), nel cui appartamento di Verbania sono stati trovati oltre due etti di cocaina pura, è stata discussa a parte. Anche in questo caso il magistrato ha applicato la misura della detenzione in carcere per lui, sottoponendo lei ai domiciliari.
I sequestri e gli arresti erano scattati al termine di settimane di appostamenti e pedinamenti che hanno unito due distinte indagini partite, una dalla stazione di Stresa (i carabinieri hanno lavorato su un giro di cocaina d’alta qualità venduta a domicilio tra Stresa e Baveno), l’altra dal Radiomobile di Verbania (allertati degli strani movimenti di giovani nei dintorni di Cossogno) e che, nel complesso, hanno portato a sequestrare più di 3 etti di cocaina, 50 grammi di marijuana e 2.850 euro in contanti.
Doppio blitz antidroga sul Verbano: due dei cinque fermati restano in carcere


