STRESA - 23-06-2020 -- Lo stadio, i Campetti
e, infine, lo “spezzatino”. Nella peregrinazione del progetto (ormai abortito) della nuova e unica sede dell’Alberghiero Maggia di Stresa, il cui iter ha accelerato dal 2018, il punto di non ritorno non è stato superato oggi (o, meglio, domani, quando il Consiglio comunale ratificherà l’atto di indirizzo del sindaco Giuseppe Bottini), ma a fine gennaio.
La resa dei conti con la Regione è avvenuta a Torino, durante la riunione con i dirigenti degli assessorati coinvolti, presenti Provincia, Comune e associazione Hospes. Gli enti locali, che avevano a disposizione (certificati) solo 6,4 milioni per l’operazione scuola-stadio, avevano già battuto cassa a Torino. “Abbiamo chiesto di avere 8,8 milioni di fondi regionali giacenti e non utilizzati dell’anno 2018” – conferma il consigliere provinciale delegato all’Edilizia scolastica Giandomenico Albertella, che ricorda le cifre, riviste sotto la presidenza Costa, del progetto del Maggia allo stadio: 13 milioni senza palestra, 15 con la palestra, 18,2 stadio compreso. Se ai 6,4 se ne fossero aggiunti 8,8, si sarebbe arrivati a 15,2.
“Ma c’erano due condizioni - precisa il consigliere provinciale -: un progetto esecutivo appaltabile la disponibilità dell’area”. La prima era fattibile in tempi brevi: bastava che la Provincia adeguasse quello già appaltato, aggiungendo la relazione antisismica. La seconda è stata insuperabile perché, presente alla riunione, il sindaco Bottini ha detto apertamente che non avrebbe concesso il terreno dello stadio Forlano. È così che, in quel pomeriggio di gennaio, sono sfumati definitivamente alcuni milioni di euro.
Ora la Provincia, che con la nuova soluzione conta di spendere poco più di 10 milioni, è convinta di reperire i 3,6 che mancano. “Con la Regione ci siamo lasciati dicendo che saremmo tornati con il nuovo progetto” – conferma Albertella. Che è, appunto, quello presentato oggi e messo al voto domani. In realtà la riunione di gennaio era convocata per altro. Bottini aveva avuto dal Consiglio comunale il mandato di esplorare l’ipotesi Campetti, terreno a metà collina, da lui fortemente caldeggiato, che – chiarisce Albertella – “è stato bocciato per vincoli paesaggistici, urbanistici e che non era stato approvato nemmeno dal consiglio d’istituto del Maggia”.
Pare che il no dei tecnici regionali sia stato perentorio. In verità lo era già stato dieci anni prima quando, con Massimo Nobili e Gianpaolo Blardone in Provincia, Canio Di Milia e Bottini a Stresa, i Campetti erano stati scartati a priori.
Ripercorrendo le varie vicissitudini dell’Alberghiero, dal 2005 a oggi, ciò che ha definitivamente affossato il progetto del Maggia, già giunto in fase esecutiva, sono stati -complici anche le difficoltà economiche- i tre dietrofront di Stresa, l’unico ente che dal 2005 a oggi ha avuto continuità amministrativa. Il primo, nel 2018, è stato il no all’uso del Forlano come sede della scuola. Il secondo, nel 2019, la riproposizione dell'illusione dei Campetti. Il terzo, lo scorso gennaio, con l’addio alla sede unica e la soluzione dello spezzatino.


