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STRESA - 20-06-2020 -- Nove fasi, cinque anni

tra progetti e cantieri e un investimento da 8,4 milioni. Se da un punto di vista urbanistico (servono poche varianti leggere al Prg) l’operazione “Maggia” è semplice e lineare, non altrettanto lo è quella edilizia ed economica. Il nodo sono i costi, i tempi e la necessità -a scuole funzionanti- di dover continuamente traslocare, anche solo in via provvisoria.

L’intesa Provincia-comune di Stresa che sarà ratificata mercoledì dal Consiglio comunale prevede, appunto, nove fasi con relativo cronoprogramma. La prima, da concludere entro gennaio 2021, è la ristrutturazione del collegio Rosmini, che accoglierà cucina e sale attualmente ubicati nella sede di via Mainardi. La seconda, contemporanea, è la chiusura della succursale di Baveno con lo spostamento di 5 classi al “Rosmini”, da completare nelle prossime vacanze di Natale.

La fase-tre durerà 21 mesi, il tempo stimato necessario per progettare (5 mesi), fare la gara d’appalto (4 mesi) e costruire (12 mesi) la nuova ala del plesso delle medie “Rebora” (nella foto) che diventerà le scuole elementari. Queste ultime traslocheranno in via definitiva nella quarta fase fissata nell’estate del 2023. Sarà uno spostamento anche la quinta fase, che svuoterà la sede di via Mainardi portando gli alunni dell’Alberghiero alle (a quel punto) ex elementari. Potrà così partire il sesto step: il rifacimento della sede, che durerà un anno (giugno 2023-maggio 2024), preluderà al settimo -il trasloco dalle ex elementari alla sede- che anticiperà l’ottavo, cioè il cantiere alle Fogazzaro (giugno 2024-maggio 2025). La parola fine sarà scritta nell’estate del 2025, con la ricollocazione finale nelle due sedi e la dismissione del collegio.

Lo studio stima tutti questi interventi in un costo di complessivi 8,4 milioni. Una cifra al ribasso, destinata probabilmente a salire perché calcolata a spanne, cioè al valore di costruzione del nuovo edificio (1.500 euro al metro quadro) e a quello di ristrutturazione degli esistenti (800 euro/mq). Trattandosi di immobili vecchi e in alcuni casi vetusti, privi di certificazione antisismica e antincendio, è facile che il prezzo cresca. La cifra è così suddivisa: 3,2 milioni per la ristrutturazione della sede, 2,4 per quella delle elementari, 1,2 per la nuova ala delle medie adibita a elementari, 900.000 euro per gli ampliamenti di via Mainardi e via Fogazzaro, 700.000 per l’adeguamento del collegio Rosmini (unico immobile privato).

La Provincia a oggi ha a disposizione 6,2 milioni, che sono insufficienti e che, prima di imbarcarsi in un piano quinquennale di progetti e cantieri che appare ottimistico (la proverbiale precisione dei cronometri svizzeri è una rarità nei cantieri pubblici) andrebbero reperiti per non correre il rischio di rallentarsi o fermarsi strada facendo.

 

 


 

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