VERBANIA - 15-05-2020 -- Non c’è prova
che a rimuovere i sigilli dal contatore piombato e a rubare il gas siano stati gli imputati. Da anni in una palazzina di poche unità immobiliari a Baveno il riscaldamento era gratis, cioè nessuno pagava le bollette. Non risultava attivato alcun contatto, ma l’azienda erogatrice del metano non ne era a conoscenza. Lo venne a sapere tempo dopo, quando una segnalazione giunse ai carabinieri, che si recarono sul posto per un sopralluogo con un tecnico che rilevò la manomissione. Scattò la denuncia e l’avvio dell’indagine che ha portato a processo la coppia di conviventi che allora abitava l’alloggio. Che - ha sostenuto il loro difensore, l’avvocato Alberto Zanetta - non erano stati gli unici, nell’arco di tempo compreso tra la rimozione dei sigilli e la scoperta, gli unici ad aver vissuto lì, motivo per cui ha chiesto l’assoluzione. Senza una prova certa della manomissione, il giudice ha assolto, sia lui, sia lei, dall’accusa di furto aggravato con la formula dubitativa per la mancanza di prove.


