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isole brissago

LOCARNO - 28-03-2020 -- La stagione inizierà

con strutture ricettive, locali e attrazioni chiuse e, se ci sarà una ripresa, il 2020 sarà sicuramente un anno di fortissima sofferenza. È il settore turistico quello che più preoccupa, non solo gli operatori del settore e i loro lavoratori, ma anche le istituzioni. Lo sanno bene in Svizzera, dove pure in questi giorni gli alberghi e campeggi possono restare aperti purché non ospitino più di 50 persone (dipendenti compresi) tra quelle indispensabili (legate all’emergenza o lavoratori) e con le debite misure sanitarie. Gli enti di promozione nazionali come Svizzera Turismo, o locali come l’Otlmv (Organizzazione turistica regionale Lago Maggiore e valli), si stanno intanto già attrezzando per la ripresa. Innanzitutto proseguendo con la promozione sui social network -lo slogan è "dream now, travel later"- che, più avanti, diventerà un’offerta ai possibili turismi. La terza misura, quando finalmente la stagione potrà partire, sarà coordinarsi con le altre realtà elvetiche per sostenersi innanzitutto con il mercato interno e i turisti rossocrociati.

Se oltreconfine già si pensa al dopo, in Italia che si fa? In questi giorni in cui è in discussione il decreto cura-Italia, tra i comparti che maggiormente reclamano attenzione c’è proprio quello turistico. Né a livello regionale o locale, pur considerando che la politica è assorbita dall’emergenza sanitaria, ci sono risposte o proposte.

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