
VERBANIA - 28-03-2020 -- Uno o due mesi di progettazione,
sette-otto di lavori e un investimento di circa 700.000 euro, arredamenti esclusi. È questo il “conto” che il dirigente dell’Ufficio tecnico dell’Asl ha presentato al direttore generale Angelo Penna in risposta alla proposta, sostenuta dai sindacati, di ricavare una struttura per pazienti Covid-19 nell’ex ospedale di Stresa. La conversione dei 700 metri quadrati dei due piani dell’edificio di via De Martini, di fronte al Palacongressi, è -al di là dell’impegno economico- complicata per i tempi tecnici. L’elenco dei lavori da fare, mantenendo inalterata la disposizione dei locali, è lungo e va da tutti i serramenti ai pavimenti, dagli impianti (compreso quella che porta l’ossigeno ai letti) ai bagni e i sanitari. Mille euro al metro quadrato è il costo – scrive l’ingegnere nella sua relazione, che Penna ha fatto avere ai sindacati, ma anche al prefetto, al presidente dell Provincia, ai parlamentari Enrico Montani, Enriuco Borghi e Mirella Cristina, al consigliere regionale Alberto Preioni, al sindaco di Stresa e ai membri della rappresentanza dei sindaci dell’Asl.
Tra le difficoltà segnalate dalla direzione generale, in verità, c’è anche il fatto che gestire un centro Covid-19 esterno sarebbe un problema nel reperimento di personale medico-infermieristico specializzato e che, oltretutto, non ci sarebbero a disposizione gli strumenti e le apparecchiature diagnostiche offerte da un ospedale.
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