TORINO - 12-03-2020 -- C’è un disperato bisogno
di medici, ma i precari del 118 già in servizio rischiano di essere licenziati. In questi giorni di emergenza sanitaria che ha costretto la Regione ad assumere personale medico e infermieristico, è arrivata la notizia che la Corte costituzionale s’è espressa sul “caso” degli 80 medici del sistema d’emergenza del 118 piemontese che, a dicembre 2018, erano stati stabilizzati. Si tratta di professionisti che, da anni, vivevano in una situazione di precarietà, con un contrato che veniva rinnovato di anno in anno. Le organizzazioni sindacali avevano fortemente pressato e due anni fa, al termine di un lungo contenzioso, Torino aveva provveduto con la stabilizzazione. La legge è stata impugnata dal governo e, ormai giunti alle carte bollate, s’è arrivati davanti alla Consulta, che ha dichiarato l’illegittimità della legge regionale. I medici, che in questi giorni lottano in prima linea contro la pandemia del coronavirus, se nulla cambierà non avranno più un contratto. E corrono l’ulteriore rischio – denunciano i sindacati – di stare fuori anche dalle future assunzioni essendo usciti dalle graduatorie dalle quali il Piemonte attinge per i contratti a tempo determinato.


