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tribunale 17

VERBANIA – 06.02.2020 – I dissidi, forti,

erano nati tra il compagno (e suo figlio) e il vicino di casa, per colpa dei cani. I due, infatti, erano i proprietari dei pitbull che avevano sbranato il gatto del vicino. Quella vicenda aveva aumentato la tensione che, esplose nel gennaio del 2018. Lei, una donna di 47 anni, si presentò a casa del vicino di 32 e l’aggredì, verbalmente e fisicamente. Lo graffiò al collo, gli strinse le mani alla gola e, lanciando un sasso, lo colpì alla testa, ferendolo. Alle violenze fisiche s’accompagnarono le minacce: “ti mando due rumeni che conosco e ti faccio bruciare la casa con te dentro, oppure la macchina”.

Il ragazzo riportò lesioni con una prognosi -da referto medico- di 23 giorni, e sporse denuncia. Per questo fatto lei è stata processata dal Tribunale di Verbania per lesioni aggravate (tra le aggravanti c’è l’uso di un’arma impropria) e condannata a un anno di reclusione e al risarcimento alla parte civile, rappresentata dall’avvocato Alessandro Corletto, da stabilire in separato giudizio.

Davanti al giudice di pace pende, per lo stesso fatto e a parti inverse, un processo per lesioni con imputato il vicino di casa. L’accusa è costruita sulle dichiarazioni del compagno dell’imputata e del figlio, contestate dalla parte civile che ha prodotto una registrazione audio in cui queste circostanze vengono negate.

 

 

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