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revisioni

VERBANIA – 29.01.2020 – Una vera e propria riforma

che elimini la burocrazia, non penalizzi gli utenti e valorizzi l’attività degli imprenditori privati. È questa la richiesta che viene dagli artigiani associati alla Cna, che chiedono al governo di rivedere le norme che regolano le revisioni periodiche e obbligatorie dei veicoli a motore. In questi giorni è partita una raccolta firme che si sostanzia in cinque punti. Il primo è estendere ai privati autorizzati le revisioni di mezzi pesanti e rimorchi “al fine di azzerare le lungaggini e le attese di natura burocratica”. La seconda è estendere l’efficacia delle autorizzazioni a tutte quelle operazioni di collaudo che già oggi i centri di controllo sarebbero in grado di portare a termine in maniera autonoma. La terza consiste nell’efficientare le autorizzazioni, ma anche i controlli sotto la supervisione della Motorizzazione, alle attività private preposte alle revisioni. La quarta è formare gli ispettori dei centri di controllo privati e rafforzare e dare attuazione a questa figura. La quinta aggiornare le tariffe delle revisioni.

Cna sottolinea l’importanza dei privati (nel 93% dei casi microimprese) in questo settore, che vede attivi 9.000 centri di controllo che occupano più di 25.000 persone che producono oltre 16 milioni di revisioni annuali con un fatturato che va oltre il miliardo di euro.

 

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