VERBANIA – 28.11.2019 – Ha cercato

una “scorciatoia” per avere una patente italiana ma, alla fine, è finito a processo. Inizia con quattro bocciature all’esame teorico per il conseguimento della licenza di guida e con la necessità di spostarsi per lavoro, la disavventura giudiziaria di un cittadino egiziano residente nel Verbano, a processo a Verbania per falso. Nel 2017 presentò alla Motorizzazione del Vco, tramite una scuola guida, una patente romena a suo nome, chiedendone la conversione –tra stati dell’Unione europea il meccanismo è automatico– in una italiana. La ottenne ma, qualche tempo dopo, quando un altro impiegato dell’ufficio si trovò ad archiviare le domande di conversione di quel periodo, notò qualcosa di strano. Abituato a maneggiare i tesserini e vedendoli tutti insieme, pensò che quello dell’egiziano fosse diverso. Gli parve alterato e, per questo, lo segnalò. Il controllo effettuato dai tecnici ne confermò la falsificazione, seppur di buona fattura. Il numero della patente nelle banche dati romene apparteneva alla licenza di un altro soggetto e il suo nome nemmeno compariva nel database: in Romania non aveva mai sostenuto alcun esame. “Ero stato bocciato quattro volte e la patente mi serviva – ha spiegato al giudice –. Mi sono affidato a un conoscente (di cui non ha detto il nome, ndr) che mi ha detto che era più facile fare la conversione dall’Egitto alla Romania e poi all’Italia. Gli ho dato 1.500 euro, tutti i documenti e lui mi ha dato la tessera che ho portato alla Motorizzazione. Se avessi saputo che era falsa, non l’avrei fatto. Adesso ho rifatto l’esame e ho ottenuto la patente italiana”. La discussione e la sentenza del processo sono stati aggiornati al 27 febbraio.