
Conte stai sereno... Visti i precedenti,
Renzi non può più dirlo. Ma, al di là delle battute, la realtà è che nel governo giallorosso le varie componenti vorrebbero andare in direzioni diverse. Non è soltanto questione di sintesi sull’argomento del giorno, ma sulle prospettive in materia economica e fiscale. Tasse e politica industriale. La questione rilevante, però, non è quella di verificare la capacità di mediazione di Conte. Il premier non dovrebbe essere un abile negoziatore (o presunto tale), quanto piuttosto il leader di una compagine politica omogenea che realizza un programma presentato preventivamente (possibilmente in democrazia agli elettori) e non costruito di giorno in giorno. Addirittura i Costituenti, in un'altra epoca, avevano richiesto questo tipo di leadership. Infatti, l’art. 95 della Costituzione recita “il Presidente del Consiglio dirige la politica generale del governo e ne è responsabile”. Il premier è il capo della politica e deve esserne il leader, non il professore che mette in riga gli alunni indisciplinati. Vista la situazione di difficoltà da cui si parte, non serve la capacità di sopravvivere nella palude, ma una prospettiva per uscire dalla palude.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota


