VERBANIA – 07.08.2015 – Il direttore sanitario si dimette
e il direttore amministrativo cambia. È una rivoluzione quella che è accaduta nei giorni scorsi alla casa di riposo “Maurizio Muller” di Intra. Ultracentenaria istituzione benefica, il “Muller” era stato ultimamente oggetto di un piccolo giallo. Interpretando alla lettera la cosiddetta circolare Madia che impedisce ai pensionati, pubblici e privati, di assumere incarichi retribuiti o di essere gli amministratori di enti pubblici – quale è il Muller –, se non gratuitamente e per un anno al massimo, era stata messa in discussione la presenza del direttore sanitario, dottor Giovanni Battista Galimberti, e di tre consiglieri, presidente compreso: Ennio Calegari, Ettore Perelli Cippo e Bruna Togni.
Era stato chiesto un parere alla Corte dei conti e, chiarito che Galimberti non può percepire denaro – il dottore ha quindi accettato di restare gratuitamente –, restava in sospeso il ruolo degli amministratori, peraltro forse superato da un intervento governativo del quale ha dato notizia l’onorevole Enrico Borghi. Nei giorni scorsi Galimberti, che nel frattempo ha avuto un’offerta da un’altra struttura fuori provincia, ha rassegnato le dimissioni. Il cda ne ha preso atto e l’ha sostituito con la dottoressa Angela Di Nardo, ma è anche intervenuto sulla struttura organizzativa togliendo l’incarico di direttore amministrativo a Daniele Scudieri, che diventa coordinatore, e affidandosi temporaneamente a Paola Scapparone, direttrice del corso di Infermieristica di Verbania. Al suo posto sarà scelta una nuova figura per la quale a breve sarà pubblicato un bando.
“La circolare Madia vieta ai pensionati di lavorare – spiega Galimberti – e non ho potuto fare altro che dimettermi. Mi sono lasciato con il Muller in buoni rapporti e mi auguro che la casa possa proseguire al meglio la sua attività”.
Resta il problema degli amministratori, ma dall’altro ieri, quando il governo ha imbottito il cda della Rai – non certo un ente benefico, né un’azienda in cui si opera nel volontariato – c’è da scommettere che un aggiustamento lo si troverà.