VERBANIA – 07.08.2015 – A Verbania non esiste solo il problema cani.
Nel panorama dell’assistenza veterinaria e della cura degli animali esiste un fenomeno, non del tutto noto e che al momento non ha una soluzione, sul quale sta lavorando il Comune: il randagismo felino.
Nei mesi scorsi l’ufficio Ecologia ha condotto, in collaborazione con la polizia municipale e il servizio veterinario dell’Asl, un monitoraggio della città alla ricerca dei gatti abbandonati e senza padrone. Ne è scaturito un documento, “Relazione accertamenti randagismo felino” che indica diciassette siti a rischio di randagismo. Non si tratta necessariamente di colonie, ma di aree in cui la presenza felina è una realtà. Quattro sono a Intra: all’hospice San Rocco, al civico numero 61 di corso Cobianchi, in via Simonetta e al cimitero di Intra. Presenze si segnalano anche a Possaccio nelle vicinanze della Bocciofila e a Trobaso, al cimitero e in via Cotonificio.
Nutrita e diffusa la presenza a Pallanza, che spazia dal lungolago alla Castagnola. In quest’ultimo quartiere gruppi di gatti sono stati individuati a villa San Remigio, in via Bauer e in via Plana. Ma anche in piazza Garibaldi, al cimitero, in via Fiumetta e in via De Marchi, oltre a via Guido Rossa/via Case Nuove a Sant’Anna, nella sede Aib di viale Azari e in via Plusc, vicino al canile.
La poca considerazione per il randagismo felino è frutto anche delle norme di legge. Se l’anagrafe canina è obbligatoria e ogni proprietario deve dotare di microchip il proprio animale, per i gatti non esiste un registro, se non privato e, comunque, facoltativo.
Verbania, da questo punto di vista, vuole guardare avanti: “Vorrei istituire un'area dedicata ai felini, radunando i vari gruppi e sterilizzando quanti più animali possibile – spiega l’assessore all’Ambiente Laura Sau, promotrice del progetto –. È un lavoro in corso. Le risorse comunali fin qui sono state spese solo per i cani, e su questo punto hanno ragione gli amici dei gatti”.
In passato qualche timido tentativo era stato portato avanti. Nei primi anni Duemila, nella giunta Reschigna e con Mauro De Angelis assessore all’Ambiente, s’era avviato il riconoscimento delle colonie feline e l’affidamento alle associazioni animaliste. Era stato prodotto anche un progetto per inserire all’interno del Rifugio degli animali di via Plusc un gattile.