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VERBANIA - 19.11.2018 - “Farmacia comunale inaugurata con due anni

e mezzo di ritardo e con ulteriori danni erariali: ennesimo esempio dell’inadeguatezza di questo sindaco”. Così Stefania Minore, consigliere comunale di minoranza (gruppo Misto) e rappresentante del movimento Grande Nord, commenta la fine dei lunghi lavori che -in convenzione con un'impresa privata e nell'ambito di una compensazione urbanistica- hanno portato alla ristrutturazione dell'ex Carolina Alvazzi di Intra, ora nuova farmacia municipale. L'esponente della minoranza punta il dito contro la nuova struttura aperta nei giorni scorsi ripercorrendo il complicato iter amministrativo e burocratico.

Nel 2014 il Comune stipulò una convenzione per cui l'imprea Castellitti avrebbe fornito la nuova farmacia chiavi in mano impegnandosi in lavori per 700.000 euro (che comprendevano la demolizione dell'ex Camera del lavoro) e ottenendo per sé il cambio di destinazione d'uso -in residenziale- di parte di un palazzo di via Muller, insieme alla volumetria aggiuntiva su quello contiguo e in fase di realizzazione. A garanzia dell'intervento veniva chiesta una fideiussione di 700.000 euro. "Garanzia fasulla e scaduta - denuncia Minore - poiché emessa da Ilfa Spa, un intermediario finanziario segnalato da Banca d'Italia come soggetto non abilitato a rilasciare garanzie per gli enti pubblici". Garanzia sostituita "da quella per 130.000 euro, un valore nettamente inferiore alle opere, rilasciata da UnipolSai e con scadenza marzo 2018".

I lavori si sono protratti per diversi motivi, non ultima la bonifica da amianto e il procrastinare del trasloco del Provveditorato agli studi. E, una volta giunti in fondo, hanno fatto litigare Comune e impresa, in disaccordo sull'entità delle lavorazioni effettuate. "Per l'impresa sono di 797.000 euro - rimarca il consigliere - ma i due consulenti tecnici del Comune ritengono che si sia sotto la soglia dei 700.000".

“Insomma, la nuova farmacia comunale che, come promesso dal sindaco doveva essere consegnata chiavi in mano, ha collezionato un problema dopo l’altro. Il Comune si è ritrovato a dover concludere i lavori spendendo altro denaro (ha commissionato gli interventi mancanti oggetto di contestazione all'impresa, ndr), con ulteriore danno erariale. Considerevole è stato il ritardo nella conclusione dell’opera e, infine, l’impresa scelta dal sindaco avanza una richiesta al Comune di circa 82.000 euro, suggerendo una compensazione con altri cantieri aperti”.

 

 

 

 

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