
ALESSANDRIA – 13.11.2018 – Il giudice
s’è riservato una decisione e non c’è l’opposizione del pubblico ministero al rinvio. Si conoscerà nei prossimi giorni la risposta del tribunale di Alessandria alla richiesta di ristrutturazione del debito che il gruppo Mossi & Ghisolfi ha presentato per evitare il fallimento delle società ammesse alla procedura di concordato con riserva. La Procura di Alessandria s’è da tempo espressa per la dichiarazione di fallimento, ma il gruppo tortonese s’è impegnato a proporre un piano che riequilibri i conti. Un piano che passa da uno “sconto” con i creditori e soprattutto dalla cessione di tutto ciò che ha valore (come è già stato fatto per alcune attività industriali), a iniziare dal complesso immobiliare dell’ex Acetati. Il valore dell’area può variare dai 3 milioni così com’è a oltre 10 se convertita secondo i progetti del masterplan approvato dalla giunta Marchionini e presentato nelle scorse settimane. Le evoluzioni verbanesi, il placet dell’Amministrazione e l’offerta da 5 milioni dell’imprenditore torinese Luciano Mandiello per una parte dell’ex sito produttivo sono state esposte oggi al Tribunale di Alessandria nell’udienza prefallimentare. “Abbiamo illustrato lo stato dell’arte del piano di ristrutturazione del debito – conferma l’avvocato Luca Jeantet dello studio Gianni-Origoni-Grippo-Cappelli partners, consulente di Mossi & Ghisolfi –: dalle positive notizie di Verbania ai colloqui con i creditori, chiedendo un rinvio per definirlo. Il pubblico ministero non s’è opposto e, al contrario, s’è detto favorevole. Attendiamo ora che venga sciolta la riserva”. La decisione sarà comunicata entro una settimana al massimo. Se fosse negativa ci sarebbe la dichiarazione di fallimento e la nomina di un curatore. Se fosse positiva, come si augura la proprietà che esprime un cauto ottimismo, verrebbe fissata una nuova data entro la quale completare l’annunciato piano di ristrutturazione.


