VERBANIA – 13.11.2018 – Nessuno dei familiari
che l’avevano denunciato ha confermato le accuse e, tra silenzi imbarazzanti e velate censure ai carabinieri che avevano redatto i verbali, il processo s’è chiuso anzitempo con un’assoluzione. Rapina ed estorsione sono i gravi reati per i quali, a fine maggio 2018, era stato arrestato e condotto in carcere –su ordine del Gip del tribunale di Verbania– un 32enne albanese residente ad Arona, accusato di aver in più occasioni aggredito, con violenze fisiche e psicologiche, il padre e il fratello estorcendo loro denaro con cui acquistare stupefacenti. Dopo cinque mesi di custodia cautelare, ora potrà tornare in libertà perché le accuse sono cadute. Il collegio del tribunale di Verbania presieduto da Donatella Banci Buonamici e composto da Rosa Maria Fornelli e Annalisa Palomba l’ha assolto perché il fatto non sussiste, con la formula dubitativa che potrebbe anche evitare ulteriori guai ai parenti che oggi hanno testimoniato in aula, smentendo le circostanze denunciate ai carabinieri di Arona a inizio anno. Più volte il presidente Banci Buonamici, così come il pm Laura Carrera, hanno ammonito i testimoni a dire la verità e, quando è parso chiaro che nessuno degli elementi portati in giudizio corroborasse le accuse, il dibattimento è stato chiuso escludendo i testi rimasti. Telegrafiche le richieste del pm e della difesa (l’avvocato Elisa Parisi): assoluzione. E assoluzione è stata, deliberata dopo pochi minuti di camera di consiglio e accompagnata con la revoca d’ogni misura cautelare.


