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VERBANIA – 12.11.2018 – La maglia della Juve autografata dagli amici, i palloncini bianco e neri al cielo, lunghi applausi all’ingresso e all’uscita del feretro e le note di “E non c’è mai una fine” dei Modà cantate tra i singhiozzi da parenti e amici. Il dolore immane per la perdita di un figlio, di un fratello e di un amico non s’è trattenuto oggi, nella chiesa di San Bernardino a Sant’Anna, per l’ultimo saluto a Michael Brasola, il 22enne morto venerdì sera in un incidente d’auto a Ceredo di Ghiffa.
tantissimi si sono stretti al papà Marco, alla mamma Sonia, ai fratelli Jessica, Nicolas, Giuliana, Romolo e Alex. I più piccoli hanno la stessa passione del fratello per il calcio, praticato nelle squadre giovanili locali. Non hanno mancato di far sentire la loro vicinanza i compagni di squadra dell?Oratorio San Vittore, ma nella folla commossa spiccavano anche le divise del San Francesco e della Voluntas Suna. E i ragazzi del "Regno di Napoli", con cui Michael disputava il torneo di calcio a 7 del Csi. Ciao "giaguaro", ha detto più d'uno mentre il feretro lasciava la chiesa gremita, facendosi strada a fatica tra la folla immobile e ammutolita, stipata nel piazzale e in strada. Per Michael - il giaguaro come si faceva chiamare - scrosci di applausi, prima e dopo, per riempire quel vuoto lasciato da una vita finita troppo presto. Nella sua omelia don Egidio Borella ha invece chiesto di usare quel minuto di silenzio successivo alle riflessioni sul Vangelo per meditare sulle tante cose che dice e per capire come reagire a una simile tragedia, come stare vicino agli altri , quando Michael venerdì sera, s'è probabilmente sentito solo.

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