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VERBANIA – 11.11.2018 – Chanel, Prada, Ralph Lauren,

Louis Vuitton… C’era un vasto e vario assortimento delle più prestigiose griffe di moda internazionali nella valigia di Moussa Thiam, un cittadino senegalese residente a Mantova che, il 17 ottobre 2016, come passeggero dell’Euronight 220 Venezia-Parigi s’apprestava a sconfinare in Svizzera. Il suo campionario non erano altro che diversi sacchi di plastica contenenti 36 chilogrammi di etichette in metallo da applicare a marchi e accessori. Fu lui stesso a tradirsi quando, all’invito degli agenti della Polfer di Domodossola a mostrare il passaporto oltre alla carta d’identità, prelevò la valigia –dove teneva il documento– dalla cappelliera rivelandone l’eccessivo peso e insospettendo la polizia. Le placchette di metallo furono sequestrate e avviate a un laboratorio specializzato, che ne certificò la falsità. Per questo Thiam fu denunciato e, in questi giorni, processato al Tribunale di Verbania per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e per ricettazione. Difeso d’ufficio dall’avvocato Livio Nicotera, è stato condannato per uno solo dei due capi d’imputazione a una pena di 10 mesi e 300 euro di multa, superiore ai 4 mesi e 300 euro di multa chiesti dal pm Maria Portalupi.

 

 

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