VERBANIA - 10.11.2018 - Il cantiere della frana
è ancora sospeso e, inevitabilmente, i tempi per la riapertura della statale 34, si dilatano. Lunedì poteva essere - se non fosse intervenuto lo Spresal a sospendere il cantiere - il giorno del ritorno del passaggio, magari a senso unico alternato, a quel chilometro 30 dove martedì mattina è caduta la seconda frana in due anni. Non sarà così, Asl dovrà dare il via libera dopo essere entrata in possesso della documentazione richiesta alla ditta incaricata dei lavori, che venerdì scorso, al sopralluogo degli ispettori del servizio per la sicurezza sul lavoro è risultata in difetto (con multa e chiusura temporanea del cantiere). Solo a cantiere riaperto, Anas potrà esprimersi sui tempi per la riapertura. Tempi certi, è quello che si chiede mentre il malumore dei cittadini si fa sentire: quello dei frontalieri intanto, ma anche quello dei commercianti di Verbania che tanto contano sullo shopping degli svizzeri. I primi referenti sono i sindaci, peccato che non abbiano risposte "Rispetto ad altre volte devo segnalare un difetto di comunicazione - dice Silvia Marchionini - c'è una grande vaghezza d'informazioni. problema che ho provveduto a passare ad Anas visto che i cittadini si devono organizzare lavoro e giornate, e la difficoltà a rispondere loro è grande". Per mercoledì, intanto, un neocostituito comitato di frontalieri, terrà un incontro pubblico a Palazzo Flaim (ore 21) per discutere proprio delle conseguenze del dissesto lungo la ss 34. Presenti: il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna e il sindaco Silvia Marchionini. Marchionini che lamenta la mancanza di rappresentati dei partiti di governo alla riunione di mercoledì scorso in Prefettura, dove l'unico parlamentare era Enrico Borghi. "Per un anno s'è detto che quei soldi non c'erano (i 60 milioni per la messa in sicurezza della 34 ndr); oggi ci sono, bisogna essere in grado di spenderli per evitare che ce li portino via". (a.d)


