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STRESA – 02.11.2018 – Sono stati i “suoi” ragazzi,

i carabinieri di Stresa, a scortare a braccia nel suo ultimo viaggio terreno il luogotenente Antonio Dinaprali Berardi. Avvolto nel Tricolore, omaggiato dai labari della Croce Rossa e delle associazioni Alpini e carabinieri in congedo di Domo e Verbania, il feretro del comandante che per 22 anni ha rappresentato la Benemerita a Stresa ha ricevuto oggi l’ultimo commosso addio della comunità che l’aveva adottato, lui che era nato 67 anni fa in un paesino dell’Abruzzo. Nella Perla del Verbano, dov’era giunto nel 1994 proveniente da Arona, aveva piantato radici, unendo a quel rigore consono all’uniforme e a un uomo d’altri tempi, come l’ha definito don Gianluca Villa nell’omelia, una forte carica umana. Un carabiniere, un marito e un nonno, e un volontario a servizio degli altri – l’ha definito il parroco, che non s’è soffermato solo sulla lunga carriera (42 anni nell’Arma, metà dei quali spesi a Stresa), ma che ha ricordato l’affetto verso la famiglia, a partire dalla moglie Carla che con lui ha condiviso 41 anni di matrimonio; e quella disponibilità mostrata nel momento in cui, congedato per raggiunti limiti di età, s’era dato da fare subito nella Croce Rossa e con gli Alpini, cui era legato anche per via del servizio militare.

Una rapida ma inesorabile malattia se l’è portato via troppo presto, lasciando però un ricordo indelebile e un sentimento di profondo cordoglio espresso nel lungo applauso che la chiesa, gremita, gli ha tributato dopo i ringraziamenti della moglie. E che era visibile non solo nelle autorità presenti, i sindaci di Stresa Giuseppe Bottini, di Baveno Maria Rosa Gnocchi, di Gignese Sergio Motta, e di Brovello Carpugnino Giuseppe Bono; ma anche nei tanti cittadini comuni che non hanno mancato di salutarlo un’ultima volta.

L’Arma era presente con il comandante provinciale tenente colonnello Fabio Bellitto, con il comandante della Compagnia di Verbania capitano Paolo Talamo, con il maggiore Giovanni Della Sala attuale comandante del Nucleo investigativo di Novara, con tanti comandanti di stazione – in prima fila il suo successore James Lui –, e con numerosi colleghi, in divisa e non. C’erano anche molti di coloro, tra cui l’ex presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, che avevano servito sotto di lui nel periodo della leva ad Arona, dov’era vicecomandante.

“Il mio maresciallo”, l’ha definito Bottini, sottolineando quanto Stresa gli debba. Le preghiere del carabiniere e dell’Alpino, le note del Silenzio e quell’uscita dalla chiesa sulle spalle dei militari che erano la sua seconda famiglia ne hanno accompagnato la fine del viaggio terreno. Le sue spoglie riposeranno nella tomba di famiglia della moglie, a Montrigiasco, sulle alture di quel lago del quale, tra Arona e Stresa, è stato per decenni tutore dell’ordine e della sicurezza.

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