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VERBANIA - 25.10.2018 - Non solo non fu negligente nel tutelare la salute dei lavoratori dell'istituto "Cobianchi", ma si prodigó anche per bonificare dall'amianto il sotterraneo della scuola. Assoluzione con formula piena é l'epilogo del procedimento penale a carico dell'ingegner Mauro Proverbio, ex dirigente provinciale, aperto dalla Procura sulla denuncia inoltrata dallo Spresal dell'Asl in seguito a un infortunio sul lavoro. Infortunio avvenuto il 22 aprile 2014, quando tre dipendenti ausiliari, nello spostare faldoni di documenti d'archivio in una stanza del seminterrato, fecero cadere uno scaffale che ferí una di loro e che danneggió la copertura in amianto (materiale coibentante) di un tubo del riscaldamento che correva lungo la parete, disperdendo nell'aria fibre della sostanza cancerogena. Nei mesi successivi la Provincia s'attivó per la bonifica, affidata a una ditta specializzata. Solo a distanza di mesi lo Spresal effettuò un sopralluogo e ancor più tardi, ricevute le analisi che certificavano trattarsi di amosite, a gennaio 2016 chiuse il procedimento, sanzionando amministrativamente il preside del "Cobianchi" (che ha pagato la multa) e la Provincia. Il mancato pagamento della sanzione ha fatto scattare il procedimento penale nel quale Proverbio, che ha rimarcato d'aver assunto l'incarico solo nel 2015 (nel 2014 il settore era in capo ad altro dirigente) ha prodotto -tramite i suoi legali Carlo Ruga Riva ed Elia Borgnis- la documentazione attestante l'avvenuta bonifica, peraltro comunicata allo stesso Spresal (e discussa anche in una riunione) precedentemente alla contestazione.

Alla luce delle prove è stato lo stesso pubblico ministero Anna Maria Rossi a chiedere l'assoluzione dell'ingegnere, confermata dal giudice Donatella Banci Buonamici.

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