CANNOBIO - 16.10.2018 - Il primo cantiere nel 2019,
ed entro il 2021 il completamento della messa in sicurezza dei versanti sulla statale 34 dal confine di Stato a Ghiffa. Sempre nel 2021, a cura di Anas, potrà partire il cantiere della prima galleria paramassi, nel territorio di Cannobio, in frazione Carmine, dove nel marzo del 2017 cadde la frana che provocò una tragica morte. Sono i tempi minimi (ma anche obbligatori) per quell'intervento complessivo da 60 milioni di euro che dovrebbe restituire sicurezza al transito veicolare lungo l'arteria internazionale.
Questa mattina nell'aula consiliare del Comune di Cannobio, la firma dell'atteso protocollo d'intesa per la "Redazione degli studi e delle indagini sull'assetto geomorfologico dei versanti, dei progetti e dei primi interventi di messa in sicurezza dei versanti e del transito lungo la strada statale n.34 'del Lago Maggiore' nel tratto da Cannobio a Ghiffa".
Presente e firmatari: per Regione Piemonte Aldo Reschigna, per Anas l’ingegner Dino Vurro, responsabile coordinatore territoriale di Anas Nord-Ovest, per l’Unione del Lago Maggiore il presidente Giandomenico Albertella (anche come sindaco del centro lacustre), per Cannero Riviera il sindaco Federico Carmine, per Oggebbio il sindaco Gisella Polli, per Ghiffa il vicesindaco Michele Carulli e per Verbania il vicesindaco Marinella Franzetti. Presente all’incontro anche il prefetto del Vco Iginio Olita.
Il documento conferma i 25 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza dei versanti dal confine di Stato a Ghiffa, stanziati dalla Regione attraverso il Fondo coesione sociale. Fondi che andranno utilizzati in tre anni, entro il 2021; i 27 milioni per la realizzazione di due gallerie paramassi nel territorio di Cannobio (una all'altezza della frana, l'altra prossima al confine); gli 8 milioni per ulteriori interventi di messa in sicurezza (totale 35 milioni stanziati dal ministero delle Infrastrutture attraverso il contratto di programma 2016/2020 con Anas).
“Abbiamo raggiunto oggi un importante obiettivo - ha detto Albertella - ma non possiamo perdere nemmeno un giorno in vista dell’apertura dei cantieri. Dobbiamo monitorare continuamente l’accordo sottoscritto per impiegare il minor tempo possibile sia per il completamento degli studi che per la redazione progetti ma soprattutto per realizzare le opere di messa in sicurezza della strada statale 34 in tempi certi a partire dall’autunno del 2019 ed entro il 2021”.
Presenti all’incontro il professor Andrea Maria Lingua, del Politecnico di Torino (dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio) e il geologo Luca Salti, che hanno fatto il punto degli studi geologici in corso sui versanti. Quasi completata la prima parte degli studi geomorfologici. La relazione sui rilievi, effettuata con elicottero e droni sarà consegnata entro metà novembre. Seguiranno esami approfonditi con scanner laser dal lago e studi più specifici su 14 zone. Le schede di dettaglio propedeutiche alla stesura dei progetti esecutivi necessari per le gare d’appalto saranno pronte entro dicembre 2018. Lingua ha assicurato che le proposte progettuali preliminari saranno pronte entro febbraio. Di conseguenza entro la seconda metà del 2019 potranno partire i primi cantieri.
Aldo Reschigna, che ha precisato che i primi interventi per garantire la sicurezza della 34 dovrebbero essere effettuati nei prossimi tre anni, ha affermato: “Non tutto è risolto - ha detto ricordando anche come la Regione abbia assunto come prioritario la sicurezza della viabilità sulla SS 34 -, ma un bel pezzo dei problema è stato affrontato”.
L’ingegner Vurro, responsabile coordinatore territoriale di Anas è intervenuto elogiando gli enti firmatari del patto. “Un accordo che è risultato la chiave vincente e che da straordinario dovrebbe diventare ordinario- ha assicurato Vurro - in questi frangenti il difficile è metter in moto la macchina burocratica. Qui l’abbiamo fatto e non si fermerà”.


