VERBANIA - 15.10.2018 - (a.d.) E' previsto per il 30 ottobre
l'incontro pubblico col quale l'Amministrazione comunale illustrerà il progetto di riuso per Palazzo Cioja, il secentesco edificio del lungolago di Suna, da tempo preda del degrado.
Fallita la fusione con Cossogno, dalla quale l'Amministrazione sperava di poter trarre i fondi necessari al restyling del prestigioso immobile, destinato in origine a una scuola d'alta formazione musicale; a palazzo di Città si sta provvedendo a formalizzare la richiesta alla Fondazione Comunitaria del Vco per accedere ai Bandi emblematici minori. La richiesta è di 200.000 euro, e con i 150.000 resi disponibili dal Comune l'idea è di provvedere ad arrestare i danni del tempo. Ovvero "evitare che il palazzo faccia la fine di Villa Simonetta", spiega il sindaco Silvia Marchionini, che non anticipa di più, se non il fatto che il cortile (molto suggestivo) sarà a disposizione del quartiere, il modello sarà quello di "bene pubblico, sul tipo della Casa Bossi a Novara", dice.
Lo storico palazzo di via Troubetzkoy fu donato a fine '800 dall'architetto Antonio Rossi al Comune di Suna che ne fece la sua sede. In tempi più recenti è stato utilizzato dal Comune di Verbania per le emergenze abitative, mentre mentre il fondo a piano terra era stato destinato alla Polisportiva Verbano. Quindi, nel 2015, il trasferimento dell'ultimo abitante costretto a lasciare casa per motivi di sicurezza. Nei mesi scorsi, con una lettera a "Il Giornale dell'arte", la contessa Nella Servadei Cioja, erede della famiglia che ne aveva detenuto al proprietà tra '700 ed '800 lanciava un accorato appello perchè "questo incantevole piccolo pezzo di storia del lago e del nostro Paese non venga dimenticato nell'incuria e possa essere degnamente restaurato e godere della grande considerazione che merita".


