
BRISSAGO - 10.10.2018 - L’agente che
il 7 ottobre del 2017 uccise, a Brissago, un 38enne richiedente asilo dello Sri Lanka, agì in maniera proporzionata alle circostanze. E’ quanto emergerebbe dalla perizia che il ministero pubblico ha chiesto al Forensisches Institut di Zurigo e che è stata consegnata in questi giorni. Il poliziotto -chiamato a rispondere di omicidio intenzionale- ha sempre sostenuto di essere stato costretto a sparare perché, nonostante avesse intimato due volte l’alt all'uomo che s'era trovato di fronte armato di coltelli, questi gli era andato incontro in evidente stato di agitazione e brandendo un'arma. E il rapporto dell’esperto zurighese che ha condotto la perizia confermerebbe, come anticipato, proprio questa tesi. Gli spari, a quanto sembra, colpirono il richiedente asilo al petto e al fianco e non, come era stato ipotizzato dal medico legale, la schiena del 38enne cingalese.


