1

tribunale8

VERBANIA – 27.09.2018 – Tre truffe da copione cinematografico,

merci per mezzo milione volatilizzate e una severa sentenza. Due anni, otto mesi e 900 euro di multa è la pena alla quale il Tribunale di Verbania oggi ha condannato l’autotrasportatore lombardo Loreto Balestrieri. L’imprenditore nel 2011 era il titolare della Bli logistica di Settimo Milanese (oggi non più attiva), coinvolta in una sofisticata frode internazionale che arrecò pesanti danni a tre imprese di Bassano del Grappa, Battipaglia e Omegna. Qui, negli uffici di un’azienda di casalinghi, arrivò in quell’estate di sette anni fa il contatto per un ordine importante –pentole per un controvalore di 80.000 euro– da parte della multinazionale francese Cora, gruppo che possiede una vasta catena di ipermercati in tutta Europa. Da Oltralpe si informavano per una commessa destinata al mercato dell’est. Le prime richieste giunsero via e-mail, su carta intestata di Cora e accompagnate dai contatti dei vari responsabili della multinazionale. Ci fu un certo scambio di corrispondenza, interlocuzioni telefoniche in francese e l’ordine si perfezionò. Cora indicò come vettore per il trasporto la Bli di Balestrieri, cui fu affidato il pentolame prelevato da Omega. Dopo qualche giorno, tardando i pagamenti, si innescò lo sconcertante sospetto che fosse tutto finto, circostanza confermata dalla telefonata alla vera Cora, che era all’oscuro di tutto. La merce, consegnata nel frattempo a Settimo Milanese, era sparita. L’azienda cusiana sporse querela e le indagini della Guardia di finanza portarono all’individuazione di almeno un cittadino marocchino ritenuto la mente della clonazione della multinazionale. L’uomo, rimasto a lungo latitante ma da poco rintracciato, attende di essere processato a Verbania. In riva al Lago Maggiore, intanto, è già stato giudicato Balestrieri, considerato complice della truffa aggravata alla società cusiana. Nell’ultima udienza del processo, prima delle conclusioni delle parti, a dare conferma del raffinato meccanismo della truffa è stato chiamato a testimoniare l’ex manager di un’altra società truffata, un’azienda del Vicentino che con lo stesso meccanismo ha visto volatilizzarsi 83.000 capi d’abbigliamento per bambino dal valore di 205.000 euro. Ingente anche la frode di Battipaglia, mai però denunciata dalla società, peraltro poi fallita.

Il pm Maria Portalupi ha chiesto la condanna a un anno e 800 euro di multa. La parte civile –l’azienda di casalinghi– ha insistito per il risarcimento subordinandolo all’eventuale concessione della sospensione della pena. La difesa ha sottolineato come non ci sia prova di un accordo tra Balestrieri e la finta Cora.

Il giudice Rosa Maria Fornelli s’è espressa per una pena severa, quasi tripla a quella chiesta dall’accusa, e ha anche dichiarato la sentenza provvisoriamente esecutiva.

 

 

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.