VERBANIA – 24.09.2018 – Nessuna minaccia

ai vicini di casa del piano di sopra. S’è chiusa con l’assoluzione di tutti e tre i soci la lunga querelle giudiziaria nata attorno al Caffè delle Rose di Pallanza. Da qualche anno il bar di via Ruga è chiuso, ma tra il 2010 e il 2012, quando aveva riaperto grazie a tre giovani imprenditori, era frequentata meta delle serate pallanzesi. Gianluca Lembo, Antonio Carlucci e Jessica Mura avevano catalizzato attorno al pub una clientela “under”, notoriamente più vivace di anziani e pensionati. Il viavai serale, la musica e le chiacchiere ad alta voce a tarda ora disturbavano una famiglia che viveva ai piani superiori del palazzo e che iniziò a chiamare ripetutamente polizia municipale e carabinieri segnalando il disturbo alla quiete pubblica. Furono numerosi gli interventi delle forze dell’ordine, che convinsero il Comune a emettere un’ordinanza – firmata dal sindaco Marco Zacchera – di chiusura che poi fu annullata dal Tar. In questo clima di difficile convivenza, nella sera del 6 aprile 2012 i carabinieri intervennero per ben tre volte tra le 23,30 e l’una e mezza. La famiglia residente nel palazzo li chiamò perché -così denunciò- alle richieste di moderare il chiasso i proprietari risposero con qualche parola di troppo e con frasi minacciose. Frasi per le quali i tre titolari sono andati a processo. Dopo un lungo processo (altre denunce sono state archiviate e non sono mai giunte in tribunale) con numerosi testimoni e a oltre sei anni da quella notte, venerdì il giudice di pace Silvia Terracciano ha pronunciato sentenza e, accogliendo le richieste del pm Rosanna Zema, ha mandato assolti i tre imputati perché il fatto non sussiste, con la formula dubitativa per il solo Lembo.