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ALTA VIA E LAND ART GOOGLEARTH

CAPREZZO - 24.09.2018 - Un percorso di arte contemporanea che dalla pineta di Pian Cavallone si espanda col tempo lungo l'alta via del lago Maggiore, camminando sul filo rosso - ma sarebbe meglio dire verde - di sviluppo sostenibile, cultura, cura e manutenzione del territorio, turismo. Il modello di riferimento c'è ed è Arte Sella, esperienza di "land art" nata e cresciuta nel Trentino con un lavoro costante partito nel 1986 ed oggi diventato un richiamo internazionale di valore assoluto: per la qualità degli artisti invitati e per il numero di visitatori che convoglia, dove utilizzando "materie prime" locali (scarti vegetali, pietre, terra) gli artisti creano installazioni nel contesto naturale, dando vita a effetti di grande suggestione. Opere l'arte sulle quali poi la natura interviene innescando le sue trasformazioni.     

Presentato nelle settimane scorse a Editoria e Giardini, e riproposto sabato 22 al vertice in Provincia con Chiamparino e gli assessori Reschigna e Parigi, il progetto di "land art" parte da Caprezzo, ma l'obiettivo è coinvolgere 21 comuni  attraverso l'associazione "Terre alte dei laghi", dove il collegamento fisico tra essi è rappresentato da quel trekking che da Mergozzo entra nel parco nazionale della Valgrade, giunge a Cannobio e quindi, tramite la Cannobina culmina a Re attraversando foreste e panorami d'ineguagliabile bellezza. "Lo scopo del progetto, unico nel Piemonte, e il primo a coinvolgere in parco nazionale - spiega il sindaco di Caprezzo, Alberto Barbini - è portare in montagna una parte di quel milione e mezzo di turisti che ogni anno affollano i camping sul lago. Ma per farlo dobbiamo creare le condizioni, dobbiamo affascinarli con un'azione culturale che col tempo possa crescere, svilupparsi e rinnovarsi. Un working in progress, non so ancora se a cadenza annuale o biennale, un po' come capita ad Arte Sella - aggiunge Barbini - . La materia prima c'è, la offre la foresta di Pian Cavallone, appena sopra Caprezzo, un patrimonio forestale cha va mantenuto, recuperato e preservato anche dai danni antropici, penso ad esempio agli incendi. Problemi devono diventare possibilità per comunità resilienti come quelle della montagna". Il sindaco non nasconde che la primavera 2019 potrebbe rappresentare la prima tappa utile per il progetto "pensiamo di farlo decollare al più presto, anche in modo parziale - aggiunge - l'importante è partire". Come anticipato, il fulcro è la pineta di Pian Cavallone (nella foto è il punto indicato con la stella) coi suoi tre punti d'accesso (le tre attestazioni veicolari da cui raggiungere il parco) da Intragna, Caprezzo e Miazzina. Il percorso, infatti, non dovrà essere raggiungibile solo dagli esperti del trekking "ma con comodi sentieri sarà fruibile anche dalle famiglie" prosegue Barbini che annuncia la partecipazione ai bandi del Psr 2014-2020 (Piano di sviluppo regionale) per "gettare le basi" economiche del progetto destinato a innescare un circuito economico invcentrato sulla sostenibilità.   

Il ripristino di vecchi sentieri tagliafuoco, ma anche il collegamento con quel "percorso per tutti" che a breve vedrà la luce sono le prime direttrici di questa "galleria a cielo aperto" dove l'uomo lavorerà assieme alla natura e non contro di essa.
Antonella Durazzo               

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