
BELLINZONA – 24.09.2018 – No alla sperimentazione scolastica
e all’agricoltura tradizionale. Nei due referendum per i quali ieri ha votato il Canton Ticino ha vinto in entrambi i casi il “no”. Non è passata la proposta “La scuola che verrà”, che prevedeva un investimento di 6,7 milioni di franchi per sperimentare un nuovo sistema didattico che prevede più insegnanti di supporto e lavori specifici coi singoli studenti in classe.
Il progetto proposto dal Decs – Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, era già stato approvato dal governo cantonale, ma alla prova delle urne chiesta da Udc, Area liberale e Lega, è stato respinto con il 56,7% di no. È del 68,4% il dato federale (62,7% in Ticino) che sancisce il “no” all’iniziativa popolare “Per la sovranità alimentare” proposta dal sindacati degli agricoltori Uniterre che chiedeva lo stop definitivo (a oggi è in vigore una moratoria sino al 2021) all’uso di coltivazioni e animali geneticamente modificati, l’armonizzazione dei salari degli agricoltori, la tutela dei prodotti autoctoni con dazi alle importazioni. Nel referendum scolastico l’affluenza in Ticino è stata del 40%; in quello sull’agricoltura del 40,7%).


