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VERBANIA – 17.09.2018 – Un anno e mezzo

per la tentata rapina della bicicletta e le lesioni al proprietario. È questo il verdetto con cui il giudice Annalisa Palomba ha condannato Achraf Essobai, il 24enne marocchino residente nel Milanese arrestato due mesi fa dai carabinieri del Nucleo radiomobile di Arona. Nel primo pomeriggio del 26 luglio il giovane, che è residente nel Milanese, entrò nel capannone di un cantiere nautico di Arona e raccattò la bicicletta di un dipendente che era appoggiata a un muro in una zona non accessibile al pubblico. La inforcò e fece per andarsene. Il proprietario lo vide, lo raggiunse e lo fermò. Il magrebino reagì dapprima minacciandolo di morte, poi colpendolo al torace nel tentativo di liberarsene e di dileguarsi. Solo l’intervento di un collega, e poi del titolare dell’attività, lo bloccarono in attesa che sul posto giungessero i carabinieri, che l’arrestarono. Fino a oggi Essobai, rimesso ai domiciliari, è sottostato all’obbligo di firma, misura caduta con la sentenza, giunta nel processo per direttissima con rito abbreviato, grazie al quale ha potuto beneficiare di uno sconto di pena. il pm Chiara Radica ha chiesto due anni, il giudice – respingendo la tesi della difesa secondo cui non fu una tentata rapina ma un furto – s’è pronunciata per un anno e mezzo.

 

 

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