1

canapa

VERBANIA – 12.09.2018 – La coltivazione era illegale,

ma il giudice ha tenuto conto della quantità di stupefacente e delle circostanze del suo produttore-consumatore. Un’assoluzione per lieve tenuità del fatto è la sentenza con cui il giudice Rosa Maria Fornelli ha valutato le quattro piantine di marijuana alte 40-50 centimetri che un 40enne di Ghiffa teneva nel giardino contiguo una baracca in zona Trinità. A scoprirle, nel 2015, fu la Guardia di finanza che effettuò un sopralluogo in una casupola, pertinenza di un’abitazione privata, concessa in comodato d’uso a quel ghiffese che viveva in stato di indigenza, avendo adattato un capanno degli attrezzi con poche suppellettili e, all’esterno, quei due vasi. I finanzieri li scorsero dall’esterno e attesero il ritorno del proprietario per ispezionarli e sequestrarli. Un laboratorio forense stabilì che erano piante con un principio attivo di thc superiore al consentito che avrebbero potuto produrre una ventina di dosi. Dosi destinate di fatto al produttore, nel cui cellulare non è stato trovato alcun messaggio o contatto che facesse pensare allo spaccio. La legge, tuttavia, stabilisce che a prescindere dalla quantità e dall’uso, coltivare stupefacente è reato. Per questo motivo il pm Anna Maria Rossi ha chiesto per il ghiffese una condanna a 6 mesi e 1.200 euro di multa, che il giudice non ha accolto pronunciandosi per la responsabilità ma assolvendo con la formula della lieve tenuità del fatto.

 

 

 

 

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.