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VERBANIA - 02.09.2018 - Cosa sono stati i giardini di Villa San Remigio

nella mente immaginifica di chi li ha voluti. Una conoscenza non fine a se stessa, ma utile a immaginare come potranno essere quando si avvieranno e porteranno a termine quei lavori tanto necessari per restituirli alla fruibilità. E magari dimenticarsi poi di come sono adesso, con le cicatrici del tempo e le ferite della devastazione portata dal tornado dell'agosto 2012.

E' la prospettiva futura uno dei possibili piani di lettura della mostra  "I Giardini di Villa San Remigio - Fotografie sec. XIX-XX", allestita all'Archivio di Stato di Verbania e inaugurata ieri, sabato 1 settembre, in occasione dell'esordio di Editoria & Giardini 2018.
Curata dal funzionario dell'Archivio di Stato, Ignazio Galella, l'esposizione al secondo piano dell'edificio di via Cadorna porta all'evidenza una parte dell'ultima donazione all'Archivio da parte della contessa Silvia Bonacossa Sella, già proprietaria di Villa San Remigio ed erede dei fondatori. 500 fotografie e una corposa documentazione che raccontano della nascita dei giardini (nel 1896, o forse 10 anni prima), delle opere di manutenzione che si sono succedute nel tempo (fino agli anni '50), e poi degli ospiti illustri che l'hanno frequentata; amici e parenti del marchese Silvio Casanova Della Valle e della moglie-cugina Sophie Browne che quel giardino idearono sulla base del gusto del tempo. Forti di una cultura che li spinse a dare senso ad ogni terrazzo, ad ogni fontana, ad ogni statua, ad ogni piantumazione. Un giardino nato dal pensiero di Silvio e Sophie (soprattutto di lei) e dal sentimento di questi due sposi, che sin dai tempi dell'adolescenza avevano immaginato la loro opera d'arte, tanto da cominciare a realizzarla prima ancora che partissero, ai primi del '900, i lavori di costruzione della villa, come ha ricordato nel suo articolato intervento lo storico Leonardo Parachini.
Tuttavia è talmente ampia e meritoria di approfondimenti la donazione della contessa Bonacossi, donazione giunta in Archivio solo lo scorso luglio, che la "mostra oggi va vista come un percorso di emozioni, perché c'è moltissimo da studiare ancora", ha sottolineato Galella. Concetto ribadito dallo stesso direttore dell'Archivio, Mauro Livraga. E così in quelle stampe in seppia, molte delle quali scattate dallo stesso marchese Silvio, riemergono immagini di operai al lavoro e di giardinieri, fontane nel pieno del loro rigoglio, scorci di bellezza pura e poi volti e momenti di vita quotidiana di una colta e aristocratica famiglia a cavallo di due secoli. Ed anche questo è uno dei possibili livelli di lettura della mostra.

Frammenti di un passato splendore ben rievocati dall'autrice e presidente del Garden Club Carola Lodari, che nel tracciare il racconto dei giardini di Silvio e Sophie s'è auspicata che coloro che progetteranno i restauri prossimi venturi, terranno conto del messaggio che i coniugi avevano voluto tramandare. Per cominciare a scoprirlo basta soffermarsi sui temi che attraversano terrazzi e giardini: le mestizie e la gioia, le ore e le quattro fontane, i sospiri e le memorie.

Quando si faranno i lavori ai giardini? All'inaugurazione di Editoria & Giardini, il vice presidente della Regione, Aldo Reschigna, ha avanzato l'ipotesi che possano partire per il 2019. La Regione, che ne è proprietaria, ha infatti concesso nei mesi scorsi al Comune (nell'ambito dei fondi europei del POR FESR 6 milioni e 500mila euro per finanziare i lavori del parco di Villa San Remigio. Intanto, sono in via di completamento i lavori all'edificio della Villa, che come anticipato dal sindaco Silvia Marchionini, sarà inaugurata a novembre.

Antonella Durazzo 

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