VERBANIA – 30.08.2018 – La spiaggia del Lido, ma non solo.
C’è anche la sanatoria della palizzata eretta abusivamente nella spiaggia sunese (nella foto) tra i motivi che hanno portato alle dimissioni dell’architetto Maurizio Forella dalla Commissione locale del paesaggio. Da un paio di settimane l’ente, un organo terzo i cui membri nominati dal sindaco hanno il compito di pre-valutare (il parere definitivo è sempre della Soprintendenza regionale) i progetti che ricadono in aree con vincoli paesaggistici e ambientali (a Verbania una gran parte del territorio), è privo di uno dei suoi cinque membri. Forella ha lasciato perché non in linea con alcune decisioni, sia di ordine generale, sia specifiche. Non è una questione politica, perché l’organismo non è politico –né distribuisce indennità o gettoni di presenza– ma del modo di intendere la tutela del paesaggio. Come per la palizzata del Lido, sanzionata dal Comune e poi sanata dalla Soprintendenza. O come la passerella pedonale di Fondotoce, che Torino ha preteso fosse in legno, ribaltando il via libera della Clp a una struttura più robusta in materiale diverso. “Mentre, a poche centinaia di metri, ne ha autorizzata una, sempre sul canale, realizzata da un privato, in cemento”, spiega Forella, il cui intento non è polemico. “Da tempo non c’era sintonia – dichiara –, sia su alcune scelte dell’Amministrazione, che deve sottostare alle regole così come, giustamente, pretende che faccia il privato; sia con la Soprintendente, con cui alla fine abbiamo avuto un confronto che non mi ha soddisfatto. Ho sempre svolto questo incarico, che è gratuito, con spirito di servizio e con l’obiettivo di tutelare il paesaggio e il territorio di Verbania. Quando il dirigente comunale, alla fine, mi ha spiegato che con le nuove interpretazioni del Piano paesistico regionale le nostre decisioni, non solo saranno inutili, ma se contrarie all’istruttoria degli uffici, ci metteranno a rischio personalmente, ho deciso di lasciare”.
Al suo posto sarà nominato il 37enne architetto verbanese Federico Bruno. La giunta l’ha già individuato tra la rosa di coloro che s’erano candidati in precedenza per questo ruolo. La nomina non è ancora effettiva perché, per regolamento, è previsto un passaggio nella Commissione dei capigruppo per un parere consultivo e non vincolante. Ai capigruppo la segreteria ha trasmesso il solo curriculum del prescelto e, quindi, la sua ratifica –senza altri è impossibile fare una comparazione– appare più che mai come mero atto dovuto.


