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VERBANIA – 27.08.2018 – Aveva effettuato

una spesa “robusta”, comprando più di 200 euro di prodotti, pagandone però solo 28. È finito con una denuncia per furto il tentativo di un 36enne di uscire dall’Esselunga di Pallanza da “furbetto” della cassa. Verso le 17 di ieri l’uomo s’è recato nel punto vendita di viale Azari e, tra i vari scaffali, ha raccolto e messo nel carrello numerosi prodotti. Ha fatto ricorso al servizio “presto spesa”, il self service che permette, prima di uscire e dopo aver scansionato in proprio gli acquisti, di pagarli con carta di credito o bancomat senza che il personale venga in aiuto o verifichi direttamente. Ciò non significa che non via sia un controllo. Anzi. A insospettirsi del modo in cui venivano divisi i prodotti e riposti nei sacchetti è stata una guardia della vigilanza interna, che ha atteso l’uscita del cliente e, superata la cassa, gli ha chiesto di seguirlo in una stanza per controllare la corrispondenza tra i prodotti prelevati e quelli pagati. Corrispondenza che non c’era. A fronte di uno scontrino teorico di 201,92 euro, il 36enne aveva sborsato solo 28 euro, cioè poco più del 10% del valore. A fronte di questa sproporzione il cliente non ha potuto far altro che ammettere l’addebito, che è stato contestato in questura quando sul posto è intervenuta una pattuglia delle Volanti che ‘ha prelevato, condotto in questura e denunciato per furto.

 

 

 

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