
TORINO - 26.08.2018 - In aumento la cannabis a “chilometro zero”.
Sono sempre più frequenti, nel Torinese e nel resto del Piemonte, le piantagioni di marijuana individuate e sequestrate dalle forze dell’ordine, segno di un commercio che sta prendendo piede. Un fenomeno, quello della produzione di cannabis in loco, che riguarderebbe tutto il Piemonte: l’ultima scoperta in ordine di tempo l'altro ieri vicino a Vercelli, dove un 48enne stava facendo crescere 150 piane nel suo terreno circondato da filo spinato. L’anno scorso, nel parco Chico Mendez di Borgaro, di piante ne erano peraltro saltate fuori addirittura tremila. Naturalmente il sospetto è che dietro a queste coltivazioni estensive si nasconda la criminalità organizzata. Ciò che è certo è che a favorire questa attività agricola "alternativa" ci sono fattori ambientali. Il clima meno rigido di un tempo aiuta le piantine di marijuana a crescere rigogliose. Lo sanno bene anche i numerosi coltivatori legali, quelli cioè che con la nuova legge del 2017 hanno deciso di buttarsi nel business della produzione di canapa con una bassissima percentuale di Thc, un giro d’affari che in Italia vale oggi 44 milioni di euro l'anno.


