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lago secca san giovanni

VERBANIA - 22.08.2018 - Un bacino con assai meno acqua di oggi,

e calda, tanto calda che le alghe si riprodurranno benissimo, anche quelle tossiche. E poi periodi di secca sempre più frequenti, con le sponde che inaridiranno perdendo vegetazione e la fauna autoctona sempre più impoverita, e vittima delle più robuste specie aliene. Ma nonostante tutto, la "brodaglia" continuerà ad essere preziosa, anzi in un contesto di scarsità idrica, le captazioni aumenteranno e l'acqua del lago Maggiore, che oggi disseta "solo" le colture della Pianura Padana, uscirà anche dai nostri rubinetti. E probabilmente la pagheremo salata, perchè con l'irreversibilità dei riscaldamenti climatici sarà proprio l'oro blu il bene più conteso, mentre con l'uso massiccio, il livello del lago calerà ulteriormente.

Laghi bollenti
Lo scenario prospettato somiglia tanto a un brutto film "catastrofista", in realtà davanti alle previsioni degli scienziati l'immaginazione ha ben poco da aggiungere. E il guaio è che gli effetti deleteri del riscaldamento climatico sui laghi, sono cosa acclarata, incontestabile, come un'inversione di tendenza che non c'è: "All'Ise Cnr (già Idrobiologico ndr) di Pallanza abbiamo i dati sulla temperatura delle acque del Maggiore dal 1956 ad oggi. E la tendenza al rialzo si nota chiaramente - spiega la ricercatrice Michela Rogora -. Se vi aggiungiamo i dati di altri 300 laghi nel mondo, tutti con lo stesso problema, ben si comprende che i grandi cambiamenti non solo sono imminenti, ma che stanno già avvenendo".
Una curva in salita quella della temperatura del lago, che negli anni '80 vede una crescita importante, ma che nei decenni successivi comunque prosegue con costanza, fatta eccezione per alcuni periodi, come il 2006. E così in questa estate "bollente", ecco che all'Istituto per gli Ecosistemi hanno rilevato ben 26 gradi di temperatura superficiale nel lago Maggiore (la rilevazione avviene al largo di Ghiffa, dov'è il punto più profondo); e 28 gradi nel lago d'Orta : "Pur essendo temperature superficiali, sono comunque molto alte per i laghi del Nord Italia - prosegue Rogora - e probabilmente in prossimità delle rive sono ancora superiori. Conferma di una tendenza che ci preoccupa. Il lago Maggiore si riscalda di 0.31 gradi ogni decennio, può sembrare poco, non ma non lo è, semmai è la conferma di ciò che i modelli climatici prevedono".

Dove fioriscono... i cianobatteri

Le conseguenze? "Con il riscaldamento delle acque di superficie - aggiunge la ricercatrice del Cnr, autrice assieme ad altri 60 scienziati nel mondo di uno studio dedicato al riscaldamento delle acque lacustri - la parte più profonda del lago rimane sempre più separata. Noi diciamo che il lago è stratificato. Una situazione che non favorisce certo il 'mescolamento' delle acque, un fenomeno che avviene ogni tot. anni e che consente alle acque più profonde di 'riossigenarsi'. Nel Lago Maggiore l'ultimo rimescolamento è avvenuto nel 2006, 12 anni fa". Una situazione non favorevole alla fauna e alla flora: "Ormai sono molti i lavori scientifici che dimostrano come l'innalzamento delle temperature favorisca le fioriture di cianobatteri e in alcuni casi queste alghe sono tossiche. Nel lago Maggiore il fenomeno non è esteso come altrove, tuttavia va sempre considerata la tendenza". E considerando la tendenza, il ritratto che emerge è preoccupante: "Il lago è un ecosistema delicato, che risente del riscaldamento climatico in diverse maniere - dice Rogora -. Non parliamo poi della siccità e del fatto che con la diminuzione delle precipitazioni non solo avremo danni alle sponde e alla fauna, ma aumenterà la richiesta d'acqua dal territorio. E allora la prenderemo dal lago. Certo, il Maggiore non farà la fine del Bracciano, caso eclatante di un lago quasi scomparso a causa delle captazioni, ma si può facilmente prevedere che dovremmo usare a scopi potabili l'acqua del lago. Oggi c'è un solo punto di prelievo, a Ghiffa - peraltro l'acqua del Maggiore è buona - ma chissà che non ne vedremo altri".

Tutti possiamo fare qualcosa 
Davanti uno scenario così complesso, il singolo si sente quanto mai impotente, c'è qualcosa che ciascuno potrebbe fare? "C'è qualcosa di cui si parla molto, che sono le plastiche inquinanti: ecco, se tutti ne riducessimo l'uso, faremmo qualcosa di utile e poi, soprattutto, occorre diffondere la cultura di un uso consapevole dell'acqua. Dai nostri rubinetti esce un'acqua di buona qualità, non sprechiamola". Per il resto incrociare le dita, e sperare che in autunno piova tanto (ma non in una sola volta), che male non fa.

Antonella Durazzo

 

 

 

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